Tempo di vacanze per Matteo Berrettini. Dopo la vittoria della Coppa Davis arriva il momento di staccare la spina per l’azzurro che ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria del trofeo per l’Italia. Si vola a Miami per qualche giorno per ricaricare le pile in vista della prossima stagione che il romano si augura di poter affrontare senza infortuni.
La preparazione ad Alicante
Qualche giorno di riposo prima di riprendere gli allenamenti, sarà cruciale per Matteo Berrettini cercare di portare a termine una preparazione senza intoppi dal punto di vista fisico. Lo scorso anno, il finale di stagione e l’avvio di quella seguente si trasformarono in un vero e proprio calvario per il romano costretto a saltare gli Australian Open e a cercare ritmo e forma nel Challenger di Phoenix. Stavolta la scelta è quella di cominciare il lavoro ad Alicante insieme al nuovo preparatore fisico Umberto Ferrara, che chiuso il capitolo con Jannik Sinner riparte dal romano.
I primi impegni del 2025
Il programma dell’azzurro per il 2025, soprattutto nelle prime settimane, è tutto da delineare. Ovviamente non ci sono punti da difendere rispetto alla scorsa stagione ma la scelta dovrà essere calibrata alla perfezione. Il romano va a caccia di punti che gli consentano di scalare ancora la classifica e di potersi presentare agli Australian Open come testa di serie. Il primo torneo disponibile, e forse più comodo dal punto di vista logistico, potrebbe essere l’ATP 250 di Brisbane che apre la stagione ma potrebbe essere un torneo più affollato rispetto a quello parallelo di Hong Kong.
La scelta dell’allenatore
Nessuna decisione è stata invece comunicata riguardo all’allenatore che seguirà Berrettini nel corso della prossima stagione. Dopo la separazione con Roig, il romano ha deciso di non prendere nessuna decisione affrettata e continuerà a lavorare con Alessandro Bega. Il rapporto con l’ex giocatore sembra aver dato ottimi risultati, Matteo si fida di lui e per il momento continua su questa strada. Senza escludere la possibilità di aggiungere un coach anche part-time e magari anche a stagione in corso.