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Bologna-Milan rinviata: la polemica continua, il retroscena in Lega, cosa dice il regolamento sul recupero

La decisione di non far giocare la gara continua a far discutere tra problemi di calendario, possibili date del recupero e le polemiche: web in tilt

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Cosa c’è dietro il rinvio di Bologna-Milan? Dopo che un’ordinanza del sindaco Matteo Lepore aveva stabilito che il match non si sarebbe potuto disputare a Bologna per motivi di sicurezza, la Lega Calcio ha cercato alternative fino all’ultimo, provando a far disputare la partita in campo neutro a Como o Empoli. Tuttavia, le complicazioni organizzative e la ferma opposizione del Bologna hanno portato alla decisione definitiva di rinviare la partita a data da destinarsi. Le polemiche delle parti in causa, e dei tifosi, sono ancora accesissime.

Divergenze tra Milan, Bologna e Lega Calcio

La discussione è degenerata in un susseguirsi di posizioni divergenti tra i club. Il Milan, rappresentato dal presidente Paolo Scaroni, ha insistito sulla necessità di giocare, anche a porte chiuse o in un’altra città, criticando l’ordinanza del sindaco Lepore come “incomprensibile.”

Il Bologna, invece, ha mantenuto una posizione rigida, rifiutando qualsiasi alternativa al Dall’Ara. L’amministratore delegato Claudio Fenucci ha spiegato la posizione del club rossoblù: “C’è una situazione oggettiva di difficoltà nella zona dello stadio. Con questa scelta giusta è stato salvaguardato l’incasso per gli alluvionati. Poi le porte chiuse sono una sconfitta per tutti”.

Per il Bologna, il rinvio rappresenta un atto di solidarietà verso le famiglie colpite dall’alluvione, molte delle quali abitano nelle vie adiacenti allo stadio Dall’Ara. La Lega aveva valutato anche una donazione di parte degli incassi della partita agli alluvionati, ma la proposta è rimasta in sospeso.

Le polemiche si sono intensificate anche perché l’insistenza del Milan nel voler giocare sembrava palesare indifferenza verso la sofferenza di chi ha subito danni nell’area circostante lo stadio. L’ordinanza del sindaco Lepore ha posto il veto su ogni possibilità di giocare a Bologna, neanche a porte chiuse, per evitare complicazioni logistiche in una zona già provata dall’alluvione. “La gara porterebbe in una delle aree più critiche della città circa 35mila persone: aggraverebbe il contesto in cui già si trova quella zona, creando rischi per l’incolumità e la sicurezza delle persone”, ha comunicato il sindaco.

Anche il presidente della Lega Lorenzo Casini ha manifestato sorpresa per l’ordinanza del sindaco: «Siamo sorpresi anche noi dall’ordinanza del Sindaco. In genere è il Prefetto a prendere queste decisioni».

Cosa dice il regolamento

Stando al regolamento devono esserci almeno 8 partite tra andata e ritorno (che si giocherà l’11 maggio, trentaseiesima giornata) e ovviamente va tenuto conto del calendario delle due squadre fitto di impegni tra Serie A, Champions League e Coppa Italia (in più i rossoneri hanno la Supercoppa Italiana).

Scartata ipotesi recupero a dicembre

Il presidente di Lega Casini tra il serio e il faceto aveva ipotizzato di “giocare a Natale” e si è valutata la possibilità di giocare il 18 dicembre ma due giorni dopo c’è Verona-Milan che non verrà spostata. A gennaio non c’è praticamente spazio, oltretutto il Bologna dovrà riprogrammare il match del 5 gennaio contro l’Inter impegnata – come il Milan- in Supercoppa Italiana.

Si arriva dunque a febbraio ma bisogna aspettare di capire il percorso delle due squadre in Champions League: l’11-12 e il 18-19 sono previsti andata e ritorno dei playoff per le squadre arrivate tra il nono e il ventiquattresimo posto del girone, quindi se almeno una delle due dovesse parteciparvi, niente da fare. Se invece Milan e Bologna si qualificassero direttamente agli ottavi chiudendo tra il primo e l’ottavo posto o, diversamente, fossero eliminate (chiudendo venticinquesime o peggio), allora sia l’11-12 che il 18-19 sarebbero date utili per giocare il recupero.

Le date di febbraio

Sempre a febbraio, il 4-5 e 25-26 si giocheranno i quarti di Coppa Italia. Se entrambe passassero, giocherebbero i quarti nella stessa settimana (quella 4-5 o quella del 25-26) in modo da essere libere per il recupero nell’altra. Se fossero eliminate agli ottavi, potrebbero giocare sia nella settimana 4-5 che in quella 25-26 mentre, se ne passasse solo una, il recupero sarebbe nell’altra settimana rispetto a quella nella quale la squadra qualificata giocherebbe i quarti.

Rinvio Bologna-Milan: tifosi divisi

I tifosi si accendono sul web: “Ma come si può anche pensare di giocare di sabato con un’allerta arancione e con l’Emilia Romagna già ko?!” E ancora: “Il calcio passa in secondo piano quando ci sono vittime o persone che hanno perso tutto dopo un’alluvione del genere”.

Non si placano le polemiche: “E’ inaccettabile giocare una gara in una regione messa in ginocchio dal maltempo e che ancora piange le sue vittime. Vergogna Lega Calcio che fino all’ultimo hai provato a passare sopra i cadaveri della gente”.

C’è poi chi scrive: “Giocare a porte chiuse sarebbe stata la soluzione ideale ma è giusto il rispetto verso le vittime dell’Emilia Romagna.” E infine: “Da tifoso del Milan vi dico che a me sta benissimo il rinvio così abbiamo una settimana intera di recupero fisico sul Napoli, dopo la partita di Champions infrasettimanale”.

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