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Boxe, Imane Khelif da Giletti "scagiona" Angela Carini: "Un'amica, si ritirò per via delle pressioni ricevute"

Ospite della trasmissione "Lo Stato delle Cose", Imane Khelif ha raccontato la sua versione dei fatti. "Non sono un uomo, i controlli periodici a cui mi sottopongo lo dimostrano".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Imane Khelif c’ha messo la faccia: ospite de “Lo Stato delle Cose”, la trasmissione Rai condotta da Massimo Giletti, c’ha tenuto a dire quella che è la sua versione dei fatti dopo le polemiche che hanno accompagnato il suo percorso olimpico a Parigi, culminato con la vittoria della medaglia d’oro nella categoria di peso 66 kg. Un epilogo che in tanti hanno contestato, perché una parte della federazione mondiale della boxe considera Imane un uomo, dal momento che i test medici sulle quantità di testosterone presenti nel suo corpo hanno riscontrato valori sopra la norma per un’atleta di genere femminile. Con tutto quello che ne consegue.

“Quel match fu una farsa, ma ho perdonato Angela”

Khelif non aveva mai raccontato la propria versione, e da Giletti ha potuto spiegare nel dettaglio cosa passa nella sua mente. E soprattutto cosa ha provato nei confronti di Angela Carini dopo il match che lei stessa ha definito “farsa”, con la pugilessa italiana che decise di ritirarsi dopo appena 45 secondi, uscendo in lacrime e senza salutare l’avversaria.

Non ce l’ho con Angela, lei è una mia “sorella” e una mia amica, perché condividiamo la medesima passione per il pugilato. Ce l’ho piuttosto con chi ha fatto pressioni su di lei per comportarsi in quella maniera. È stata quella pressione a provocarle una reazione che non credevo di meritare. Avrei meritato piuttosto un incontro normale, invece s’è rivelato essere una farsa”.

L’atleta algerina ha spiegato di non aver più avuto modo di parlare con la collega italiana, che in un primo momento aveva anche deciso di ritirarsi dalla boxe. “Non l’ho più vista né sentita, ma ho avuto modo di vedere un video nel quale si scusava per il suo comportamento e nel profondo del mio cuore ho accettato le sue scuse. A lei auguro ogni successo, perché le persone a volte possono sbagliare e in questo caso è proprio ciò che è accaduto ad Angela, che sono certa che imparerà dai suoi errori”.

L’amore del popolo algerino e i controlli periodici

Khelif in Algeria è una sorta di icona dello sport. “Ho sempre sentito il mio popolo vicino, e sono felice di aver ripagato la fiducia della gente con quella medaglia d’oro conquistata a Parigi. A me lo sport è sempre piaciuto: mi sentivo portata per il calcio e per l’equitazione, ma alla fine ho scelto la boxe perché è la boxe che ha scelto me, anche se all’inizio i miei genitori non volevano che la praticassi”.

Alla domanda legata ai valori del testosterone, l’atleta algerina non s’è fatta cogliere impera rata: “Mi controllo periodicamente, anzi lo faccio prestando la massima attenzione a non mostrare delle anomalie, visto che so di essere molto attenzionata. Prendo tutte le precauzioni possibili per rientrare nei parametri stabiliti per partecipare alle competizioni e sono dalla parte della commissione medica che provvede a fare questi controlli”.

L’accusa dalla Francia e la nuova denuncia

Una risposta indiretta anche al giornalista francese Djaffar Ait Aoudia del magazine Le Correspondant che ha affermato che esiste un rapporto medico del 2023 in Francia che conferma che in effetti Imane sia un uomo a tutti gli effetti, poiché nei suo corpo sono presenti testicoli interni e una composizione cromosomica XY che potrebbe indicare una condizione genetica nota come deficit di 5-alfa.

“Con lui ci vedremo in tribunale. Non si possono dire determinate cose senza sapere la verità. Questa cosa mi aveva infastidito molto già a Parigi, anche perché molti personaggi pubblici parlarono a sproposito, non ultima la premier Meloni. Ringrazio anzi il presidente del CONI Giovanni Malagò per avermi difeso dalle accuse che mi sono arrivate da più parti, soprattutto dall’IBA”.

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