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Boxe, Stephanie Silva sogna il titolo IBF dei supermosca contro la messicana Garcia

La 28enne romana Stephanie Silva pronta a giocarsi la prima chance mondiale: contro la messicana Garcia a Long Beach in palio il titolo INF dei supermosca

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è una cintura IBF che attende di essere riportata in Italia. Incombenza che toccherà a Stephanie Silva, impegnata nella serata americana (nel vecchio continente sarà notte fonda) contro la messicana Irma Garcia nel match che mette in palio il titolo vacante dei pesi supermosca.

Una sfida elettrizzante per Stephanie, che è salpata alla volta degli Stati Uniti da quasi due mesi, e l’ha fatto con l’obiettivo di inseguire quello che oggi appare alla stregua di un grande sogno. Una sfida talmente elevata come proporzioni che ha comportato anche un distacco “doloroso” dall’attività di famiglia, dal momento che la Silva, assieme alla mamma Gloria, vende capi di abbigliamento al mercato in piazza San Giovanni di Dio, quartiere Monteverde, in pieno centro a Roma. Stanotte però proverà a “vendere” solo solide certezze. E qualche colpo assestato al punto giusto, buono (se necessario) per convincere i giudici ad assegnarle la vittoria.

Il “sogno americano”: a Long Beach è l’ora della svolta

La sfida contro la messicana Garcia arriva in coda a una scalata che l’ha vista letteralmente bruciare le tappe, pensando agli 8 incontri disputati e tutti vinti da quando ha deciso di intraprendere la carriera nel mondo del pugilato.

Farlo ai Thunder Studios di Long Beach, in California, rende l’attesa ancora più eccitante: in America si respira davvero l’aria della grande boxe, e a Stephanie è bastato poco per fiutarla. Tanto che, al netto dei bookmaker che danno la rivale favorita (il suo record è di 22 vittorie, 5 sconfitte e un verdetto pari), non sono pochi quelli che ritengono che la cintura possa finire attorno alla sua vita.

Lo crede per primo Simone D’Alessandri, il maestro che l’ha aiutata a crescere durante tutta la carriera, iniziata in una palestra romana dove proprio la mamma Gloria Antigoli insegna da sempre la nobile arte. Aveva 13 anni Stephanie quando ha cominciato la sua avventura sportiva, e oggi che ne ha 28 vuol raccogliere l’alloro più importante.

“Pocket Rocket”, tutta la grinta di Stephanie in un nickname

In un mondo a lei totalmente sconosciuto, la Silva proverà spingersi oltre i propri limiti. In Italia s’è fatta un nome a suon di sudore e fatica, ma all’estero chiaramente deve imparare a farsi conoscere. Curiosamente però gli Stati Uniti sembrano averla “già adottata”: gli hanno affibbiato il soprannome “Pocker Rocket”, il “razzo tascabile”, ripreso invero dalle parole di Ebanie Bridges, una delle atlete simbolo del pugilato degli ultimi anni, con la quale l’azzurra s’è spesso allenata in passato.

Soprannome dato pensando soprattutto alla statura un po’ minuta della boxeur romana (e quella è l’unica vera variabile del match che potrebbe favorire la Garcia, che gode di qualche centimetro in più d’altezza) e alla sua inesauribile energia. Tanto che il maestro D’Alessandri inizialmente le diede il nomignolo di “Arale”, la bambina robot dei cartoni animati giapponesi degli anni ’80. Quel soprannome resta, ma chiaramente “Pocket Rocket” è più facile da ricordare, nonché evocativo. E se dovesse arrivare la nona vittoria consecutiva in carriera, anche piuttosto fortunato.

Dal calcio al pugilato, e con la testa al derby…

L’Italia nella storia del pugilato femminile ha già potuto celebrare tre campionesse del mondo. Simona Galassi, Stefania Bianchini ed Emanuela Pantani hanno toccato vette davvero elevate, e sarebbero certo contente di poter allargare la cerchia (sin qui) ristretta a Stephanie.

Che da bambina ha giocato anche a calcio, prima con gli amici maschi, poi per un breve periodo nella sezione femminile della Lazio, pur mai rinnegando la sua fede romanista (visto che c’è un derby alle porte, è bene specificare la cosa). E che s’è sempre battuta per contrastare la violenza sulle donne, spiegando che non può certo bastare una buona “difesa” per pensare di poter essere immuni da altri tipi di violenze (soprattutto quelle psicologiche).

Una ragazza che s’è costruita pezzo per pezzo, che nell’aprile del 2022 s’è presa il presa il titolo europeo battendo s’è ai punti con verdetto unanime Giuseppina Di Stefano, e che l’ha poi difeso contro Ewelina Pekalska e Mailys Gangloff, ottenendo sempre la vittoria ai punti.

Contro l’esperta 42enne “Torbellino” Garcia (“torbellino” in italiano si traduce con “vortice”: il nome vale più di mille parole…) in palio ci sarà qualcosa di più grande, ma Stephanie si sente pronta a raccogliere la sfida. E in tanti la seguiranno anche dalla Capitale grazie al live streaming sul sito della Marvnation Promotion.

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