Carlo Ancelotti è stato a lungo il tecnico favorito per l’ambita panchina del Brasile. Ma l’allenatore di Reggiolo si è autoescluso dalla corsa, rinnovando il proprio contratto con il Real Madrid fino al 2026. Scatta allora il toto-nomi per la Nazionale verdeoro, alla ricerca di un candidato forte per rilanciare le proprie ambizioni a livello internazionale. Da anni la Seleção non riesce più a tenere fede alla propria storia, faticando ad ottenere risultati. Sono 5 i profili ad oggi individuati per i Pentacampeões. Più un sesto che rappresenta il grande sogno.
- La possibile conferma di Fernando Diniz
- Un portoghese al comando: Abel Ferreira
- Il ricco d'Arabia Jorge Jesus
- L'ex romanista Renato Gaucho e la sua voglia di Brasile
- Lo Special One alla guida di una nazionale speciale?
- Il grande sogno verdeoro: Pep Guardiola
La possibile conferma di Fernando Diniz
In cima alla lista dobbiamo necessariamente tenere Fernando Diniz, allenatore attuale del Brasile seppur ad interim e con contratto fino a giugno. Il 49enne di Patos de Minas è impegnato pure con la Fluminense, con la quale ha vinto anche l’ultima Libertadores perdendo in finale contro il City il Mondiale per Club. In patria è molto considerato, anche se i suoi numeri alla guida dei verdeoro non sono assolutamente sufficienti. Ha diretto sei partite con un bilancio di due vittorie, un pareggio, tre sconfitte, otto gol a favore e sette contro.
Un portoghese al comando: Abel Ferreira
La predilezione verso tecnici locali è chiara. Ma un portoghese potrebbe comunque andare bene, visti i recenti successi dei lusitani e la lingua in comune. Il nome più forte in tal senso è Abel Ferreira che col Palmeiras ha vinto praticamente tutto quello che poteva. L’unico ostacolo è la fedeltà mostrata già in più occasioni dal 45enne di Penafiel nei confronti della Verdão. In passato ha già avuto la possibilità di guidare il Brasile, rifiutando però di raccogliere l’eredità di Tite.
Il ricco d’Arabia Jorge Jesus
Restiamo in Portogallo con Jorge Jesus, allenatore esperto che alla soglia dei 70 anni continua ad andare in giro per il mondo. In questo momento è in Arabia Saudita, al comando dell’Al-Hilal di Neymar, Milinkovic-Savic, Koulibaly e tante altre stelle. Il suo palmarès è piuttosto corposo e lo rende una soluzione credibile anche per una nazionale prestigiosa come quella della Seleção. Il suo problema? Guadagna parecchio e la Federazione brasiliana difficilmente può anche solo pareggiare la cifra.
L’ex romanista Renato Gaucho e la sua voglia di Brasile
Renato Portaluppi, meglio conosciuto come Renato Gaucho. Vanta un passato anche in Italia, tra le fila della Roma con la quale collezionò 23 presenze nella stagione 1988/1989. Attualmente allena il Gremio ma ha un contratto in scadenza a giorni seppur i ben informati raccontino sia in trattativa avanzata per il rinnovo. Più volte ha manifestato il desiderio di allenare il Brasile azzardando discorsi patriottici e dicendosi contrario alla scelta di tecnici stranieri. L’autocandidatura farà breccia?
Lo Special One alla guida di una nazionale speciale?
Il pezzo forte della lista è José Mourinho. Il mago di Setubal ha espresso la volontà di restare alla Roma, offrendo un assist ai Friedkin per il rinnovo del contratto. Assist che, per il momento, pare non essere stato raccolto dalla proprietà americana. La tentazione più forte per lo Special One in questo momento può essere l’Arabia, ma al fascino della panchina dei Pentacampeões difficilmente resterebbe indifferente. Anzi, secondo il Daily Mirror sarebbe il desiderio di Mou. Chissà…
Il grande sogno verdeoro: Pep Guardiola
Quest’ultimo nome è il sesto di una lista di cinque nomi. Già, perché rientra nella categoria dei sogni. Irrealizzabili? Non è detto, anche se al momento è una candidatura che ha lo 0.01% di possibilità di andare in porto. Parliamo di Pep Guardiola, allenatore del Manchester City che di recente però è apparso enigmatico come fosse alla fine di un ciclo incredibile. In passato lo spagnolo si è espresso in maniera favorevole sul calcio brasiliano e il fratello agente ha raccontato che prima o poi allenerà una nazionale. Ma prima o poi?