Non sono le vacanze che aveva immaginato di fare, ma ad ogni modo è bello sapere che dovunque vada Federica Brignone è accolta da un affetto e una simpatia fuori dal comune. Anche a Imola, ospite del paddock della Formula 1 nei giorni in cui il futuro appare ancora nebuloso, perché finché non si vedrà la luce in fondo al tunnel dopo il grave infortunio rimediato sulla Mediolanum dell’Alpe di Lusia si può solo attendere e sperare che tutto vada per il meglio. “La verità è che non so nemmeno io come andranno le cose”, ha ribadito la campionessa di La Salle, che non può far altro che procedere con la fisioterapia al J Medical Center di Torino.
- Un passo alla volta. "Presto per dire cosa potrà succedere"
- "I Giochi sono meno importanti della mia salute..."
Un passo alla volta. “Presto per dire cosa potrà succedere”
Le domande dei curiosi sono pressappoco le stesse di un mese fa: Milano-Cortina è un incubo oppure una “dolce” ossessione (o meglio ancora, un obiettivo concreto)? Federica a questa domanda ha ribadito di non saper dare risposta.
“Dovete capire che io stessa in questo momento faccio parte di un “esperimento”, nel senso che i medici che mi hanno preso in cura non sanno come potrà reagire il mio corpo. Da parte mia sto facendo tutto il possibile per recuperare nel tempo più rapido possibile. Al J Medical Center mi trovo benissimo e stiamo facendo un gran lavoro, ma siccome il danno che ho subito è del tutto nuovo agli occhi di chi l’ha dovuto curare, nessuno può sapere come evolverà il quadro clinico, e tantomeno avere una risposta sui tempi di recupero”.
Una priorità però Fede se l’è data: “Tornare a camminare è il primo passo, in tutti i sensi. Quando riuscirò ad appoggiare la gamba potremo capire tutti come procedere e in che direzione. Non c’è nessun segreto o strategia: per ora tutto sta procedendo per il verso giusto, ma la strada è lunga e non abbiamo certezze”.
“I Giochi sono meno importanti della mia salute…”
Quello che Brignone c’ha tenuto a ribadire è che non sacrificherà mai la propria integrità fisica soltanto per partecipare a quelle che sarebbero in tal caso le ultime olimpiadi della sua carriera (nel 2023 avrebbe 39 anni: impossibile pensare che arrivi a competere tanto a lungo).
“Quello che conta è guarire bene, perché la vita è una cosa, e anche se disputare i Giochi olimpici in Italia sarebbe il perfetto coronamento di una carriera già ricca di soddisfazioni, di certo non varrebbe mai la pena rischiare di farsi male nuovamente solo per dire di esserci stata. Lo sci pretende di avere un fisico tirato a puntino: se non stai bene, allora è la volta buona che finisci per farti male, oltre che sai perfettamente di non poter essere competitiva.
L’ho detto tante volte: ai giochi vado solo se sto al 100%, e quando avrò un quadro più preciso prenderò la decisione migliore, d’intesa con tutte le persone coinvolte nella decisione”. Mancano 269 giorni alla prima gara dei giochi (la discesa) che dovrebbe vedere Federica al via: se tanti o pochi, presto per dirlo.