Fece scalpore l’ex arbitro Pierluigi Collina che, dopo aver smesso, rivelò che la Lazio era la sua squadra del cuore, suscitando anche qualche polemica (come dimenticare lo scudetto dei biancocelesti con il ko della Juve nella pioggia di Perugia quando proprio il fischietto viareggino arbitrava?), e fa sempre notizia quando si scopre per chi tifa un giornalista, a prescindere dalla sua imparzialità. Riccardo Cucchi rivelò solo dopo aver lasciato la radio e Tutto il Calcio minuto per minuto che anche lui tifava (e tifa) Lazio. Si sa poi della fede nerazzurra dei giornalisti Rai Civoli e Gentili, delle simpatie giallorosse di Caressa, Mangiante e Assogna e del tifo di Varriale per il Napoli.
LA RIVELAZIONE – Alla lista ora si aggiunge anche Bruno Longhi. Lo storico giornalista di Mediaset fa coming out parlando a Radio sportiva e rivela: “Da ragazzo tifavo Inter, ora le mie palpitazioni dipendono dalle prestazioni delle squadre che scendono in campo”. Un tifo relativo, insomma e che mai ha inficiato l’imparzialità nei commenti e nei giudizi. Resta però una simpatia per l’Inter ed ecco che Longhi analizza il momento del club.
LUI E L’INTER – Il giornalista parla di Conte: “Un allenatore del suo spessore vorrebbe lavorare fin dall’inizio con i giocatori che poi metterà in campo. Fino ad oggi ha sprecato tempo, quindi è normale arrivasse questo malumore”. Infine spiega come si muove la società: “Il ragionamento dei cinesi è: viene prima l’Inter e poi i giocatori. La società ha deciso di estromettere Icardi e Nainggolan perché vogliono tutelare la moralità ed il quieto vivere nello spogliatoio”.