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Buffon tra caso Acerbi-Juan Jesus e razzismo: "Se si sbaglia, l'importante è che ci sia buona fede". È bufera

Fanno discutere le dichiarazioni del capo delegazione della Nazionale italiana a 'Stasera c'è Cattelan': "Conta non voler realmente ferire qualcuno". Scoppia il putiferio.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Anche Gigi Buffon è intervenuto sulla questione relativa alle offese di Acerbi a Juan Jesus nel corso dell’ultimo Inter-Napoli. Un episodio che ha fatto discutere e che continua a dividere l’opinione pubblica, anche dopo la sentenza del Giudice Sportivo Mastrandrea che ha assolto il difensore nerazzurro per insufficienza di prove. Così come stanno facendo discutere le parole dello stesso Buffon, che ha detto la sua sull’argomento e – più in generale – sulla questione razzismo negli stadi.

Il capo delegazione azzurro ospite di Cattelan

Ospite a ‘Stasera c’è Cattelan’ su Rai Due, l’ex portiere di Parma, Juventus, Paris Saint-Germain e Italia, da qualche mese capo delegazione della stessa Nazionale azzurra, si è espresso con franchezza: “Lo stadio viene un po’ considerato un porto franco in cui ognuno può sfogare le proprie frustrazioni, il che è molto particolare”, ha esordito. “Il percorso per battere il razzismo è lungo ma è partito da parecchio tempo e qualche risultato positivo si è visto. Ogni tanto si ricade in qualche errore e polemica”.

Buone fede nel razzismo? Buffon fa discutere

E qui, a questo punto, che il discorso di Buffon ha preso una piega ‘pericolosa’: “L’importante è che se si sbaglia lo si faccia in buona fede e senza voler realmente ferire qualcuno perché a quel punto sarebbe molto grave”. Poi, provando a chiarire il concetto: “In linea di massima negli stadi e in molti ambiti sportivi dove c’è competizione si cerca di destabilizzare l’avversario e renderlo più ‘nudo’, colpendolo in un nervo scoperto. Questa è una forma di scorrettezza, perché nello sport dovrebbe vincere chi è migliore e non chi adopera dei mezzucci per crearsi dei vantaggi“.

Bufera su Gigi, tifosi scatenati sui social

La questione del razzismo “in buona fede” e della volontà di “realmente ferire qualcuno” come indicatore di gravità hanno inevitabilmente creato scalpore sui social. “Più apre bocca Buffon e più fa danni (a se stesso)”, scrive Peppe. “Lo ha detto tra una bestemmia e un ‘boia chi molla’? Il suo porto franco”, ironizza Fabrizio. E ancora: “Da che pulpito”. Oppure: “Poteva mai dire qualcosa di sensato?”. Ma c’è chi sostiene Buffon: “La lotta al razzismo dovrebbe unire e non dividere e questi commenti su Gigi fanno male”.

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