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Cacciatore emula Mourinho, ma il Chievo è infuriato

La folle protesta del difensore del Chievo contro la Juventus entra nella storia del calcio italiano.

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Cacciatore emula Mourinho, ma il Chievo è infuriato Fonte: 123RF

Le partite tra Chievo e Juventus non sono mai banali. Gli osservatori più attenti ricorderanno la gara vinta per 4-1 dai bianconeri il lontano 20 gennaio 2003: si giocò nella nebbia, alla squadra allora allenata da Marcello Lippi vennero assegnati tre calci di rigore e dopo il terzo il portiere gialloblù Cristiano Lupatelli polemicamente si rifiutò per qualche secondo di stare tra i pali. Quindici anni dopo è cambiata la forma, ma non la sostanza: stesso stadio e stesse polemiche, dovute alle due espulsioni subite dal Chievo, di Samuel Bastien per doppia ammonizione e di Fabrizio Cacciatore per una protesta plateale.

E alla fine, con il doppio uomo in più, stessa squadra a uscire vittoriosa dalla partita. Il 2-0 con il quale la Juventus si è regalata una notte da capolista ha in realtà rimandato alla memoria degli appassionati un’altra data, quella del 20 febbraio 2010. In quella notte d’inverno José Mourinho si legò per sempre alla storia dell’Inter, prima ancora del Triplete, con il famoso gesto delle manette, rivolto all’arbitro Tagliavento come originale forma di protesta per l’arbitraggio. Pure allora la squadra del protestante restò in 9, chiudendo la partita sullo 0-0.

Questa volta il protagonista è stato Fabrizio Cacciatore, difensore del Chievo per ironia della sorte nato proprio a Torino. Succede tutto al 15’ della ripresa: il terzino protesta con l’arbitro Maresca per un contatto con Asamoah nell’area bianconera sul quale il direttore di gara ha sorvolato. Soccorso dai medici del Chievo per un infortunio alla spalla, Cacciatore è stato invitato dall’arbitro a uscire dal campo come da regolamento, per poi rientrare: il giocatore si è però rifiutato, perché nel frattempo l’azione si era ribaltata e la Juve stava per battere un angolo. Ammonito per proteste, Cacciatore ha pensato bene di mimare le manette per ben tre volte, meritandosi l’inevitabile doppio giallo. Stangata in arrivo per l’ex doriano, che rischia tre giornate di squalifica.

Al termine della partita il tecnico dei gialloblù Rolando Maran non ha nascosto la propria delusione, pur composta: “I sanitari da Cacciatore non sono mai arrivati, non è stato assistito. Il gesto che ha fatto è sbagliato, ma non c’è stata perdita di tempo e dall’ultima riunione fatta con gli arbitri mi è stato detto che in questi casi non è immediato che il giocatore debba lasciare il campo. L’arbitraggio di Maresca? Non ho mai giudicato e non lo farò ora, dico solo che quando produci tanto sforzo e vedi tanta fiscalità nei tuoi confronti capisco che possano subentrare un po’ di rammarico e rabbia”.

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