Il movimento del calcio femminile americano è in subbuglio. Nella giornata di ieri è stato pubblicato un rapporto lungo 172 pagine redatto dalla procuratrice Sally Yates, all’interno del quale si evidenzia come “gli abusi e le condotte inappropriate – verbali, psicologiche e sessuali – erano diventate sistemiche e diffuse fra molte società e allenatori”.
Si tratta di un vero e proprio atto di accusa che rischia di minare i valori fondamentali della disciplina assai popolare oltreoceano.
- Calcio femminile Usa: per Yates le società non hanno protetto adeguatamente le atlete
- Calcio femminile Usa, Parlow Cone: "Gli abusi descritti non hanno scuse"
- Nel report Yates diversi episodi riportati
Calcio femminile Usa: per Yates le società non hanno protetto adeguatamente le atlete
La rivista sportiva The Athletic aveva accusato la NWSL (la federcalcio Usa) di non aver tolto la licenza di allenatore a Paul Riley, allenatore della North Carolina Courage dopo che una dozzina di atlete allenate dallo stesso avevano accusato di essere state molestate dal sopraccitato; il tecnico, però, si è sempre professato estraneo alla vicenda.
Riferendosi a questo episodio, il rapporto Yates indica che la lega e i team non hanno implementato «misure basilari» a tutela della sicurezza delle ragazze. Inoltre la NWSL non è stata in grado di «rispondere in modo appropriato alle lamentele dei giocatori e alle prove di abusi».
Calcio femminile Usa, Parlow Cone: “Gli abusi descritti non hanno scuse”
La presidentessa dello US Soccer, commentando il report, dichiara che “quanto rivelato dall’inchiesta spezza il cuore e crea profondo turbamento. Gli abusi descritti non hanno scuse”. Dal rapporto si legge inoltre che gli abusi e le violenze di ogni tipo erano ben note alle autorità calcistiche prima dell’articolo-denuncia di The Athletic.
Questi atti erano a conoscenza ad ogni livello, ma nessuno ha mai preso posizione pubblicamente per stroncare o denunciare questi atti. Le giocatrici che provavano a sollevare tali episodi venivano umiliate negli allenamenti.
Nel report Yates diversi episodi riportati
Il report Yates indica diversi esempi di questi atteggiamenti scabrosi: “fra questi quello di un coach che aveva invitato un’atleta a rivedere a casa sua la partita di calcio del fine settimana e le aveva invece mostrato un film hard. Un altro allenatore ha obbligato diverse giocatrice ad avere relazioni sessuali, un comportamento che lo aveva poi portato a essere esonerato dal proprietario del team. Ma quando questo allenatore poche settimane dopo era stato assunto da un team rivale, la squadra di prima, pur avendo le prove dei suoi comportamenti, aveva preferito tacere”.
Un fulmine a ciel sereno per la nazione campione del mondo in carica e dove Meghan Rapinoe è una delle figure più influenti dell’intero movimento, insieme ad Alex Morgan ed Alexia Putellas (nazionale spagnola e punto di riferimento del calcio femminile europeo, molto conosciuta oltre oceano)