La speranza è l’ultima a morire. Lo sanno bene a Perugia, dove non c’è né voglia e né tempo di rassegnarsi all’idea di dover trascorrere una stagione almeno (se non più d’una) nel purgatorio della Serie C.
Dove la società biancorossa è ripiombata in seguito all’inopinata retrocessione maturata sul campo al termine della passata stagione di Serie B, e dove s’è ritrovata di nuovo a seguito della decisione del TAR del Lazio di riammettere il Lecco tra i cadetti proprio a discapito del Perugia, che aveva visto accolto il proprio ricorso davanti al Collegio di Garanzia del CONI.
- Un ricorso eterno: ora il Consiglio di Stato
- La certezza: Francesco Baldini
- Calciomercato Perugia: quasi solo cessioni
- Chi non se la sente lo dica subito
- La cessione infinita e disattesa
- Stadio Curi, questione restyling
Un ricorso eterno: ora il Consiglio di Stato
La vicenda è ormai ben nota: la società umbra contesta da sempre il fatto che il Lecco abbia inviato parte della documentazione relativa all’impianto di gioco oltre i termini perentori del 20 giugno.
Il TAR ha accolto il ricorso dei lecchesi, accusando la FIGC (che proprio al TAR ha fatto ricorso…) di non aver posticipato i termini della presentazione della domanda, nonostante la fine dei play-off di Serie C fosse slittata dall’11 al 18 giugno. È un caso più unico che raro: la FIGC viene contestata nel suo operato, ma ottiene comunque ciò che voleva, con l’organico di B confermato a 20 squadre e il Lecco regolarmente al via, aspettando l’esito della vicenda relativa all’esclusione della Reggina a favore del ripescaggio del Brescia.
La certezza: Francesco Baldini
Aspettando la sentenza del Consiglio di Stato, attesa per il 29 agosto (salvo anticipi di data, da più parti caldeggiati), che potrebbe ribaltare tutto o quantomeno costringere la Lega di Serie B ad ampliare il format a 21 squadre, a Perugia è inevitabile dover fare i conti anche con la realtà.
Francesco Baldini già da una settimana è al lavoro nel ritiro di Pieve Santo Stefano, e seppur l’umore non sia dei migliori è forte in lui e nei suoi collaboratori la voglia di dimostrare di meritare credito e fiducia.
Quando ha accettato Perugia l’ha fatto senza fare distinzioni di categoria, convinto che quella panchina non debba essere barattata per un campionato di B o di C. Quella biancorossa è una società che ha un fascino unico, e “Ciccio” s’è messo al lavoro ben sapendo che le difficoltà iniziali sarebbero state superiori anche alle attese.
Calciomercato Perugia: quasi solo cessioni
Rispetto alle 19 rivali inserite nel girone B di Serie C, che conta squadre di indubbio valore come Cesena, Spal, Pescara (se non dovrà traslocare nel girone C) e la novità Juventus Next Gen, il mercato del Grifo è ancora ai primordi, con una sola operazione in entrata che ha portato il giovane Andrea Bozzolan (classe 2004), di proprietà del Milan, nonché fresco campione d’Europa con l’Under 19, a rinforzare il reparto dei laterali di difesa.
Per il resto sin qui si contano solo uscite: Tiago Casasola, Filippo Sgarbi e Marcos Curado hanno rescisso, col primo che s’è già accasato ai rivali storici della Ternana. Aleandro Rosi e Samuel Di Carmine si sono liberati a giugno, in quanto in scadenza di contratto, mentre Michele Vano è passato al Monterosi e Samuel Righetti ha accettato la corte dell Lumezzane.
Chi non se la sente lo dica subito
Chiaro però che l’incertezza regna sovrana: Baldini ha fatto sapere ai suoi ragazzi (attualmente ne allena 25) che chi non se la sente di restare lo deve far sapere entro il 12 agosto, dando modo alla dirigenza di operare sul mercato.
Il diesse in pectore Jacopo Giugliarelli, ex factotum del settore giovanile, deve districarsi in un mare di ostacoli, consapevole però che l’organico che dovrà essere approntato dovrà garantire in un modo o nell’altro alla squadra di poter lottare per la promozione (qualora resti in C) e possa salvarsi senza patemi in Serie B.
Tra i possibili obiettivi in entrata circolano i nomi di Lorenzo Dickmann della Spal e Marco Fossati, già a Perugia nel 2024-15, svincolato dopo l’ultima esperienza all’Hajduk Spalato.
La cessione infinita e disattesa
A complicare ulteriormente le cose, in un’estate di per sé già piena di problemi, ci si è messa anche la ventilata cessione del club, che a metà luglio pareva cosa fatta e che di colpo poi si è arenata, guarda a caso dopo la sentenza del Collegio di Garanzia del CONI che aveva temporaneamente riportato il Grifo in B.
NineDots di Rocco Santopietro e Maria Monsellato ha trattato per giorni con il patron perugino Massimiliano Santopadre, prima di interrompere i contatti a seguito di problemi emersi in relazione alla formula di pagamento delle quote societarie.
Sarebbe inoltre ormai scaduta la prelazione all’acquisto che NineDots deteneva, e pertanto in linea teorica oggi chiunque potrebbe tornare a bussare alla porta di Santopadre. Impegnato però adesso a cercare un modo per garantire al Perugia il pronto ritorno in B attraverso le aule della giustizia sportiva, cosa che consentirebbe anche di far fronte all’inevitabile crollo delle entrate che si verificherebbe in caso di partecipazione al torneo di Serie C.
Stadio Curi, questione restyling
Ulteriore confusione l’ha poi generata la vicenda del restyling dello stadio Curi: dopo la bocciatura da parte del Comune del progetto “Arena Curi”, che prevedeva un investimento di 70 milioni tra fondi pubblici (circa una ventina) e privati, lo stadio è finito di nuovo nel mirino, con gli amministratori comunali che da metà luglio hanno autorizzato lavori di manutenzione straordinaria in Curva Sud per circa 100mila euro di spesa dopo che fino a pochi giorni prima il Perugia rischiava di dover disputare le proprie gare interne fuori sede (nella domanda d’iscrizione era stato indicato il “Vigorito” di Benevento come campo alternativo). Da qualunque parte la si voglia vedere, non proprio la più semplice delle estati da vivere.