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Capello bacchetta le italiane: "La qualità è scesa"

L'ex tecnico analizza la tre giorni di coppe europee, con risultati poco soddisfacenti: "Troppa importanza agli schemi e non all'intensità di gioco".

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Capello bacchetta le italiane: "La qualità è scesa" Fonte: Getty Images

Fabio Capello ha tracciato un primo bilancio dopo le prime due settimane di coppe europee nel 2021, con risultati poco soddisfacenti per le italiane: tre sconfitte su tre in Champions League, più una squadra eliminata (il Napoli) ai sedicesimi di Europa League.

Tante ombre e poche luci per la spedizione tricolore come evidenziato dall’ex tecnico nel corso di un’intervista al ‘Corriere dello Sport’. “Per quanto si è visto le sensazioni non sono positive. I discorsi qualificazione sono ancora da definire ma ci sono cose che mi fanno pensare”.  

Su tutti c’è un limite che, secondo l’ex tecnico, le nostre squadre non riescono a superare: la prevalenza dell’aspetto tattico sull’intensità. “Viene privilegiata ancora troppo la tattica a discapito dell’attenzione, dell’intensità e della forza. Poi la differenza la fa la qualità dei giocatori e la nostra si è abbassata. Le conseguenze sono negative per tutto il movimento: i top player non arrivano più e le nostre squadre pagano dazio in termini di competitività. Si crea un contesto nel quale è difficile fare crescere i giovani. Per tornare a grandi livelli serve qualità”.

Il tormentone del campionato “non allenante” torna di stretta attualità e non può mancare nemmeno la ‘frecciata’ d’ordinanza a Pep Guardiola. “Possiamo dire che non è performante. Basta analizzare il numero dei falli: Atalanta-Real Madrid, falli commessi 20. Atalanta-Napoli, falli commessi 30. Per non parlare di Cagliari-Torino: 39. Come impari a soffrire la pressione e ad avere ritmo? Poi ci sono altre degenerazioni tattiche frutto di un certo Guardiolismo. I portieri ormai giocano più palloni dei centrocampisti. Il retropassaggio diventa sistematico e ci si scorda di giocare in avanti. La palla deve suonare mentre da noi troppo spesso rotola”.

E a proposito di Atalanta-Real Madrid, Capello spende parole d’elogio per la squadra di Gasperini. “Gioca un calcio internazionale. Mi sarebbe piaciuto vedere una partita vera, undici contro undici. Di spunti interessanti ce ne sono stati comunque tanti. Resta un confronto non alla pari. Vediamo cosa accadrà a Madrid ma rimango fiducioso”.

Meno bene invece la Juventus, sconfitta da una squadra sulla carta abbordabile per la squadra di Andrea Pirlo, ovvero il Porto. “Il giudizio lo darà la gara di ritorno. Pirlo era partito con qualche difficoltà preventivata. Poi lui e la squadra sono cresciuti. Andare avanti o meno in Europa darà una prima vera valutazione sulla bontà del suo lavoro”. 

Chiosa sulle discusse decisioni arbitrali che hanno riguardato tutte e tre le squadre italiane, che hanno recriminato per episodi dubbi. “Sono decisioni che fanno riflettere e che pesano. Io dico che gli arbitri in questo calcio senza pubblico hanno una responsabilità ancora più grande. Debbono avere una sensibilità ancora maggiore. Il VAR dovrebbe aiutare l’arbitro a ridurre e correggere gli errori ma non sempre questo accade. C’è ancora molto da lavorare in questo senso”.

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