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Cassarà chiede il rito abbreviato al processo per il presunto video hard negli spogliatoi: decisione nel 2025

Sviluppi sul caso che riguarda Andrea Cassarà, accusato di tentata produzione di materiale pedopornografico: il gup ha ammesso le due presunte vittime come parte civile, mentre lo schermidore ha chiesto il rito abbreviato

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Ci sono nuovi sviluppi sul caso che ha coinvolto Andrea Cassarà, accusato di tentata produzione di materiale pedopornografico. Le presunte vittime sono state ammesse come parte civile, mentre lo schermidore ha chiesto il rito abbreviato. Ogni decisione da parte del giudice è stata rinviata al 2025.

Il caso Cassarà: come è nata l’accusa nei confronti dello schermidore

Ricordiamo per sommi capi il fatto che riguarda il già oro olimpico a squadre di Atene e Londra. Lo scorso ottobre una ragazza quindicenne riportò che qualcuno la stava riprendendo con il telefonino mentre si stava facendo la doccia assieme ad una coetanea nel centro sportivo San Filippo di Brescia, frequentato anche da Cassarà. L’ignoto si sarebbe intrufolato nello spogliatoio femminile (in quel momento vuoto) e avrebbe introdotto lo smartphone in un pertugio della zona docce per riprendere le adolescenti.

Le ragazze non avevano indicato un sospettato preciso, ammettendo di non sapere di chi fosse l’ignota mano rea di un atto così vile e deprecabile. A seguito di indagini scaturite dalla denuncia e dopo la visione dei filmati prodotti dalle telecamere di sicurezza, gli inquirenti avevano individuato il fiorettista come potenziale responsabile. Ma lo stesso Cassarà aveva sin da subito negato ogni addebito, con il proprio avvocato Enrico Cortesi che aveva spiegato si trattasse di un malinteso.

Cosa significa e cosa comporta il rito abbreviato chiesto da Cassarà

Come abbiamo accennato, lo schermidore è accusato di tentata produzione di materiale pedopornografico. Ma c’è da dire che la stessa accusa è giunta alla conclusione che nel telefono del fiorettista non sarebbe presente nessun file e nessuna ripresa dell’adolescente, come risulterebbe dai controlli del dispositivo.

Nelle ultime ore Cassarà tramite l’avvocato Cortesi, presente nell’udienza preliminare che si è tenuta di recente, ha ufficializzato la richiesta di andare a processo per rito abbreviato. Questo significa che non saranno ammessi testimoni in aula: il processo sarà di tipo cartolare, vale a dire si baserà sugli atti di indagine.

Il gup ha accolto le due presunte vittime come parte civile, non la Federscherma

Contestualmente, il giudice dell’udienza preliminare Andrea Guerrerio ha accolto la richiesta di due presunte vittime come parte civile, ovvero le due giovani ragazze di 17 anni. Invece è stata respinta la costituzione come parte civile della Federazione Italiana Scherma.

Il giudice si è riservato di decidere in occasione della prossima udienza fissata per il prossimo 18 febbraio. Come riporta FanPage, Cassarà potrebbe quindi rilasciare delle dichiarazioni spontanee.

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