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Caso Gattuso: il processo va in scena sui social

L’ex tecnico del Napoli e della Fiorentina è finito nel mirino dei tifosi del Tottenham e ora si scatena la polemica

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Un vero e proprio caso quello nel quale si ritrova in mezzo Rino Gattuso. Poco più di un mese fa il tecnico ha chiuso la sua esperienza napoletana nel silenzio e con la grossa delusione della mancata qualificazione in Champions. Dopo qualche giorno è arrivata la chiamata della Fiorentina, ma il rapporto con la società viola è finita tra le polemiche dopo soli 23 giorni. 

L’idea Tottenham

Dopo la fine del rapporto con la Fiorentina, per il tecnico calabrese si stavano spalancando le porte del Tottenham dove Fabio Paratici lo ha chiamato per prendere in mano le redini di una squadra in cerca di rilancio dopo alcune stagioni deludenti. Ma i tifosi degli Spurs hanno fatto muro, lanciando l’hashtag NoGattuso e rifiutando l’arrivo dell’allenatore ritenuto razzista, omofono e violento. Una campagna molto forte che ha fatto sì che la società inglese facesse immediatamente marcia indietro. 

Il processo sui social

Dalla parte del tecnico si schierano però alcuni giornalisti italiani come Giovanni Capuano che attacca i tifosi e i social: “La vicenda Gattuso conferma che abbiamo dato troppo spazio al mitico web e popolo dei social. Ovviamente Gattuso non è razzista, omofobo e violento, ma se basta un hashtag lanciato chissà da chi per etichettarlo come tale, è tale perché gli abbiamo dato una forza che non deve avere”. 

Tifosi contro Gattuso

L’ex tecnico di Napoli e Milan però non sembra avere lo stesso tipo di “clemenza” da parte dei tifosi: “Ciò non toglie che Gattuso è diventato completamente un oggetto nelle mani di Mendes e le ripicche fatte alla Fiorentina sono ridicole, fatte esclusivamente per andare subito al Tottenham. Poco rispetto e tanta ipocrisia”. E Sara scrive: “Non ci interessa cosa è Gattuso. Ma se uno si esprime con frasi razziste, omofobe e sessiste ne paga le conseguenze. Soprattutto in Inghilterra”. 

Anche Dino non vuole soprassedere sul alcune dichiarazioni del passato dell’allenatore: “Non sarà razzista e omofobo però Gattuso quelle dichiarazioni le ha fatte. Senza social semplicemente protestavano in altro modo. Non criminalizziamo sempre i social, in questa vicenda c’entrano poco”. Ma c’è anche chi non è convinto siano stati i social a impedire l’arrivo di Gattuso in Inghilterra: “Ma davvero c’è chi crede che una società come il Tottenham che ha 600 dipendenti e uno stadio da un miliardo di sterline oriente le sue scelte con gli umori del web?”. 

Caso Gattuso: il processo va in scena sui social Fonte: Getty Images

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