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Il video di Vinicius sul razzismo nel calcio, i cori e gli episodi subiti: "Non è umano"

Cancellata la squalifica dell’attaccante, che dopo gli insulti era stato coinvolto in una rissa colpendo un avversario con una gomitata. Fa discutere la chiusura della curva del Mestalla 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Non si sono ancora placate in Spagna le polemiche per il caso Vinicius: dopo essere stato oggetto di cori razzisti da parte dei tifosi del Valencia, l’attaccante del Real Madrid era stato espulso per una gomitata a un avversario, ma ieri la squalifica è stata revocata e il giocatore graziato, in maniera simile a come avvenne a Romelu Lukaku.

Intanto il Valencia ha ufficialmente protestato per la chiusura per 5 turni della sua curva disposta per gli insulti razzisti a Vinicius. Il brasiliano, intanto, ha postato sul profilo Instagram un video che raccoglie molti dei casi in cui, nel corso della stagione, ha subito il medesimo – o un analogo – trattamento: “Ogni giornata fuori casa una sorpresa sgradevole. E ce ne sono state tante in questa stagione”.

Vinicius, insulti razzisti e cartellino rosso a Valencia

Il Comitato Arbitrale della Liga ha concesso la grazia a Vinicius, revocando la squalifica per l’espulsione rimediata a Valencia. Domenica al Mestalla l’attaccante del Real Madrid era stato prima vittima di cori razzisti da parte della curva del Mestalla e poi era rimasto coinvolto in una rissa: una gomitata rifilata al valenciano Hugo Duro e mostrata dal Var all’arbitro De Burgos Bengoetxea gli era costata il cartellino rosso.

Vinicius graziato e squalifica cancellata

Successivamente, però, il filmato dell’intera rissa scoppiata in campo ha sollevato una marea di polemiche. Nelle immagini, infatti, si vede come Vinicius colpisca Hugo Duro dopo essersi liberato dalla presa dell’avversario, che l’aveva stretto da dietro mettendogli un braccio al collo. Il Real ha veementemente protestato contro De Burgos e l’addetto al Var Iglesias Vilanueva, colpevole di aver mostrato all’arbitro solo la parte finale della rissa tra Vinicius e Duro.

In conseguenza di ciò, il Comitato Arbitrale della Liga ha graziato Vinicius, cancellando la squalifica (come avvenuto in Italia con il caso Lukaku), e sospeso arbitro e responsabile Var. Una decisione che ha causato altre polemiche da parte del fronte anti-Real: secondo molti, tra cui il tecnico del Barcellona Xavi, la reazione di Vinicius non avrebbe avuto nulla a che fare con i cori razzisti di cui l’attaccante era stato oggetto in precedenza.

Il Valencia protesta per la chiusura della curva del Mestalla

Altre polemiche, poi, sono state sollevate dal Valencia, punito con 47mila euro di ammenda e la chiusura per 5 turni della curva Mario Kempes dello stadio Mestalla, ovvero il settore da cui domenica sono partiti i cori razzisti all’indirizzo di Vinicius. Il club valenciano ha ribadito che “condanna e condannerà sempre” ogni atto di razzismo, ma ha annunciato che si appellerà contro la chiusura della curva, spiegando di essere in possesso di prove in contrasto con la ricostruzione del giudice sportivo che ha portato alla squalifica della curva del Mestalla.

Il video di Vinicius con tutti i casi incriminati

Il brasiliano ha replicato su Instagram con un post che documenta i casi di razzismo del quale è stato vittima nel corso della stagione calcistica e, al contempo, rimarca la sua ferma condanna rispetto a quanto accade troppo frequentemente.

La richiesta implicita è che si assumano decisioni definitive: gli interrogativi che pone Vinicius, sebbene siano retorici, sono anche emblema del fatto che una posizione univoca non esista. Non c’è una pena certa, non esistono prese di posizione. Le parole del calciatore:

“Le prove sono in questo video. Ora chiedo: quanti di questi razzisti hanno nomi e foto esposti in rete? Rispondo io per facilitare: zero. Nessuno che racconti una storia triste o faccia una di quelle finte scuse pubbliche. Cosa serve per criminalizzare queste persone? E punire i club? Perché gli sponsor non fanno pagare LaLiga? Perchè le televisioni non si preoccupano di trasmettere questa barbarie ogni fine settimana? Il problema è gravissimo e le comunicazioni non funzionano più. Nemmeno incolpare me per giustificare atti criminali. Non è calcio, è inumano”.

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