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Caso Varriale, l’amante rivela in aula: voleva certificato medico falso

Nuovi retroscena sul processo al giornalista Rai, la difesa parla di false accuse

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

“Quello è pazzo. Bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna”. E’ uno dei passaggi delle conversazioni che si scambiavano in chat le donne con cui aveva avuto una relazione Enrico Varriale, il giornalista sportivo imputato per stalking e lesioni, e che sono emerse dopo la testimonianza resa da una delle due davanti al giudice monocratico in aula. La seconda amante di Varriale ha sostenuto che avrebbe subito violenze a pochi mesi dai fatti denunciati dalla prima, parte civile nel procedimento.

Caso, Varriale: l’amante smentisce il giornalista

La donna ha anche smentito quanto sostenuto dall’imputato in un’intervista: ossia che con la ex aveva avuto una pesante lite, che gli era costata un occhio nero: «Io ho appreso la notizia delle accuse dell’ex compagna di Varriale solo dai giornali», ha raccontato la testimone in aula, che ha riferito come solo due giorni dopo i presunti abusi sulla donna, il giornalista – che aveva due relazioni parallele – sia arrivato da lei in Puglia. Era l’8 agosto del 2021. «Stava benissimo, ha anche fatto il bagno a mare senza occhiali da sole. Per difendersi ha dichiarato che in realtà con la sua ex aveva avuto una colluttazione e che aveva un occhio nero. Ma è falso».

La donna ha anche aggiunto anche che, successivamente, Varriale avrebbe tentato di convincerla a chiamare un medico che lei conosceva per ottenere un certificato falso che attestasse il suo stato. Nel settembre 2021, Varriale era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dall’ex compagna. Nell’ordinanza il gip sottolineava: «le condotte danno conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo».

Caso-Varriale, le tappe della vicenda

Secondo la ricostruzione del pm Daniela Cento, il 6 agosto 2021, il giornalista avrebbe sottratto il cellulare alla donna, avrebbe sbattuto la donna contro il muro, l’avrebbe presa a calci e le avrebbe anche afferrata per il collo. Dopo pochi mesi la scena si sarebbe ripetuta con la seconda donna, che ha testimoniato in aula di essere stata aggredita da Varriale in casa sua l’8 dicembre dello stesso anno. La donna avrebbe perso i sensi e dopo essersi ripresa aveva chiamato il 112. A quel punto il giornalista l’avrebbe minacciata. Dopo questi fatti, Varriale avrebbe continuato a perseguitarla fino a febbraio, «con telefonate continue e appostamenti, tentando di contattarla da numeri anonimi, cercando di carpire notizie su di lei dai profili social e contattando i figli di lei» come scrive il pm Cento che ha chiuso le indagini.

Caso-Varriale, la contestazione degli avvocati difensori

La difesa del giornalista ha invece contestato la ricostruzione della donna e ha depositato una perizia sulle chat tra lei e Varriale durante la loro relazione. Di quei messaggi però la donna dice di non sapere niente e di non averli quindi mai inviati al giornalista. “L’udienza di oggi ha fatto emergere che Enrico Varriale è oggetto di false accuse. La testimone ha affermato che Varriale non ha subito alcun trauma all’occhio. La circostanza è documentalmente smentita da una foto che Varriale ha inviato alla testimone e dai messaggi della stessa testimone. I difensori, preso atto di ciò stanno valutando se presentare denuncia per false dichiarazioni”, dicono in una nota i penalisti Ester Molinaro e Fabio Lattanzi, che assistono il giornalista imputato a Roma in un processo per stalking e lesioni.

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