Il risultato e la classifica hanno premiato la Juventus, che nel quarto turno della fase a gironi di Champions League ha sconfitto 2-1 il Ferencvaros qualificandosi con due giornate di anticipo agli ottavi di finale, ma la prestazione degli uomini di Pirlo non ha convinto affatto gli addetti ai lavori, primo tra tutti un Fabio Capello che, dagli studi di Sky, punta il dito sia contro il gioco bianconero sia contro un calciatore in particolare, il brasiliano Arthur.
“Bisogna rischiare di più, troppo elementari e con gioco troppo corto” ha chiosato il bisiaco, ex bianconero sia da calciatore sia da allenatore. Quella sulla prestazione generale dei bianconeri è una vera e propria sentenza: “Sono arrivati due volte sul fondo per essere pericolosi e nient’altro – ha affermato -. Troppo poco per una squadra che gioca da tempo ad altissimo livello. Questa sera abbiamo visto una Juve mediocre, nella qualità e nelle idee”.
Nel mirino di Capello, poi, il centrocampista brasiliano Arthur, che a suo parere non si è ancora integrato negli schemi della Juventus per propri limiti tattici: “Arthur è un calciatore che gioca molto corto, lento e sempre centralmente – ha detto Capello -. Avrà delle qualità tecniche, ma secondo me non ha una visione ampia del gioco”.
Ancora su Arthur, Capello ha poi approfondito: “Si è intestardito a cercare la soluzione internamente, quando c’era da aprire il campo e allargare le loro maglie”. Quella del tecnico di Pieris è una bocciatura, ma ci sono degli spiragli: “E’ vero anche che sta crescendo, anche a livello fisico. Però sicuramente bisognava aprire il campo”.
Molto diverso, invece, il commento di Capello sulla prestazione della Lazio, che ha vinto e convinto contro lo Zenit, avvicinandosi al passaggio del turno: “Son contento per Immobile, che è una delle punte che corre più di tutti. E nonostante ciò ha l’abilità di essere sempre lucido sotto porta. Sono tornati i giocatori che fanno la differenza. Una Lazio che sarà pericolosa per il campionato, una squadra ritrovata e questa vittoria darà morale”