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Juve-Benfica: esplode il caso del labiale di Di Maria a Milik. "Perché ti ha sostituito?"

In Champions è buoi pesto per questa Juventus sempre più confusa e irriconoscibile: in più si sta profilando un caso legato all'argentino e al suo rapporto con l'ambiente e Allegri

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Quando un giocatore, anche se dell’esperienza e dello spessore di Angel Di Maria, esterna a un cambio una simile domanda come quella che avrebbe pronunciato a fine gara e ripresa dalle telecamere, c’è da porsi più di una domanda.

Sulla scelta di Allegri, certamente, ma anche sulla libertà di concedersi una simile domanda consapevole della presenza di camere ovunque su un campo di gioco come quello dell’Allianz a fine gara.

La prestazione di Di Maria al rientro

Una partita, quella contro il Benfica, che è stata più croce che delizia ad appena qualche giorno dal clamoroso caso di Juve-Salernitana.

Di Maria, talento purissimo argentino e grande acquisto di questa sessione estiva della Juventus, è entrato contro il Benfica a partita in corso, dopo un avvio complicato con la squadra e ha offerto una prestazione opaca sia dal punto di vista fisico, risentendo probabilmente del problema muscolare, sia da quello organizzativo.

L’estro è la sua cifra, ma secondo un ordine dettato da logica e schemi che ne hanno sempre valorizzato l’indole.

Fonte: ANSA

Di Maria a Milik: il labiale

Ci sono due avvenimenti, in particolare, sotto la lente: il primo attorno al 70′, quando Allegri ha sostituito Milik, come sempre preciso e puntuale, inserendo Fagioli e Kean per Kostic. La prova del polacco è apparsa ottima a chiunque, anche a Di Maria che a fine partita, secondo il filmato analizzato da Prime Video, si è fermato a parlare con il compagno di squadra chiedendogli lumi sulla sostituzione.

Il labiale suggerisce un quesito, accompagnato da stupore per la scelta del tecnico in panchina, accompagnato anche da una certa mimica dell’argentino che ha rafforzato la sorpresa per la decisione di far riposare il polacco protagonista di una prestazione ottima, fino a quel momento.

Fonte: ANSA

Il silenzio di Milik sulla frase

Milik, interpellato sull’episodio, ha preferito non esternare la cosa lasciando nel dubbio la questione:

“Quello che ci siamo detti rimane tra di noi”.

Insomma, avete visto cari telespettatori ma non sta a me parlare adesso. In estrema sintesi potrebbe essere letto così, questo atteggiamento da parte del giocatore a fine gara.

Il secondo fatto: l’ira della curva

Secondo fatto su cui soffermarsi: mentre la curva insultava i compagni e Bonucci (che ha salvato l’impossibile) cercava di mediare in una situazione paradossale e a tratti inspiegabile anche per il contesto, Di Maria abbandonava il campo dopo aver salutato un dirigente lusitano:

“Angel ha fatto mezzo allenamento con la squadra – ha spiegato poi Allegri sulla prova dell’argentino e sul cambio -. Poi ho tolto Milik perché mettendo Di Maria, che non era in condizione, ho dovuto togliere una punta, perché con i due centrocampisti ci siamo consegnati ancora di più a loro. Milik mi sembrava più stanco di Vlahovic e ho messo un centrocampista in più”.

In altri termini, una scelta conservativa ma non del tutto e che non convince fino in fondo. Sarà anche una questione mentale e di profondità, aderenza al progetto ma per ora anche Di Maria sembra lontano da quel gioco che aveva dimostrato di saper fare ovunque abbia giocato, in precedenza.

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