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Champions, per Inter e Milan c'è un primato negativo da evitare

Simone Inzaghi e Stefano Pioli non possono più sbagliare contro Sheriff e Porto: le due milanesi non sono mai state eliminate insieme nella fase a gironi di Champions League.

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Dall’entusiasmo per il ritorno di entrambe le squadre cittadine nella fase a gironi della Champions League dopo dieci anni di assenza all’incubo di una possibile prima volta assoluta, da scongiurare in ogni modo.

La Milano calcistica, e con essa tutto il calcio italiano, trattengono il fiato per la notte del destino che attende Inter e Milan, che occupano malinconicamente l’ultimo posto dei rispettivi gironi: l’Inter con un punto, ma ancora nessun gol realizzato, il Milan a quota zero, pur con la magra consolazione di essere finito in uno dei raggruppamenti più competitivi della storia.

Nell’ultima giornata del girone d’andata le squadre di Simone Inzaghi e Stefano Pioli affrontano rispettivamente in casa e in trasferta Sheriff e Porto con l’obiettivo comune di vincere: non perdere non basterebbe per rimettere in piedi la situazione e per rendere meno incombente l’incubo di una doppia e clamorosa eliminazione simultanea nella fase a gironi.

Mai, quando Inter e Milan hanno preso parte insieme alla Champions League, il “taglio” è avvenuto insieme così presto: le uniche due volte in cui i rossoneri sono stati eliminati nella prima fase, nel 1996 e nel 1999, i cugini non partecipavano alla Champions League.

Siamo appena alla fine di ottobre e in linea di principio per le grandi d’Europa che si rispettano questa dovrebbe essere solo una fase di “warm up” a livello di Champions League, considerando che, al netto di qualche eccezione, da qualche anno, per la precisione da quando è stata introdotta la famosa “riforma Platini” che dà più spazio alle medio-piccole, i gironi di Champions non sono quasi più insuperabili.

Andatelo però a dire proprio all’Inter, costretta a fare i conti con la sorpresissima chiamata Sheriff di Tiraspol. I campioni di Moldavia, che tuttavia rivendicano con orgoglio la propria appartenenza alla regione autonoma della Transnistria, sono in testa con sei punti ad un girone che comprende anche Real Madrid e Shakhtar Donetsk, entrambe già battute.

Per la formazione di Simone Inzaghi, ferma al punticino raccolto con tanti rimpianti in Ucraina, non c’è più tempo da perdere: una vittoria rilancerebbe le quotazioni dei campioni d’Italia e farebbe anche un favore alle altre due squadre del girone, trasformando il raggruppamento al giro di boa in un’ammucchiata destinata a risolversi quasi sicuramente solo all’ultima giornata.

La prima sconfitta in campionato contro la Lazio ha lasciato scorie in classifica e sul piano psicologico, ma l’Inter ha lo scudetto sul petto e deve reagire, senza pensare alla sfida di sabato contro la Juventus, e ricordandosi che le due prestazioni offerte finora in Champions sono state più sfortunate che negative.

Un discorso che vale ancora di più per il Milan, incompiuto a Liverpool e penalizzato contro l’Atletico Madrid da ingenuità proprie ed errori arbitrali. La rimonta contro il Verona ha evidenziato il carattere della squadra, che a Oporto dovrà andare oltre le tante assenze, in ogni reparto.

Pioli proverà ad aggrapparsi a Zlatan Ibrahimovic, che scalpita per tornare a giocare in Champions League dopo tre anni di assenza complessiva e a ben nove dall’ultima volta in Coppa con la maglia del Milan (aprile 2012 contro il Barcellona). Lo svedese partirà dalla panchina, ma “vive” per notti come questa. 

 

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