Si gioca davvero tutto il Milan domenica sera: primo step battere la Spal, secondo sperare in risultati favorevoli dagli altri campi (leggasi in primis Maipei Stadium dove l’Atalanta affronta il Sassuolo e se vince è in Champions e in seconda battuta San Siro dove l’Inter affronta l’Empoli) ma cosa succederà dopo alla luce dei problemi di FpF con l’Uefa? La questione è ancora sul tavolo ed è tutt’altro che risolta ma la società ha le idee chiare.
LE IPOTESI – Se il Milan dovesse centrare la qualificazione alla Champions, che vale 50 milioni di euro come minimo, partirebbe la battaglia legale con l’Uefa qualora a inizio giugno la camera giudicante sul fair play finanziario per il triennio 2015-2018 dovesse escluderlo dalle coppe europee. Invece, col quinto o il sesto posto e l’Europa League da 20 milioni, il Milan accetterebbe una stagione senza coppe, magari dopo un accordo davanti al Tas. In caso di rinuncia dei rossoneri, non subentrerebbe però nessuno e l’Italia resterebbe con sole 2 squadre in Europa League: Lazio e Roma, niente da fare per il Torino.
LE REAZIONI – Si toglie un sassolino dalle scarpe Giovanni Capuano a questa notizia. Il giornalista di Panorama osserva su twitter: “Quando un anno fa sostenevo che al Milan sarebbe convenuto accettare l’esclusione dall’Europa League per sistemare senza troppi danni i conti con il passato, sono stato insultato. Eppure la situazione era chiara già nel giugno 2018… era solo la lettura dello scenario più conveniente per il Milan in una situazione comunque scabrosa”.