Uno dei fischietti più giovani della serie A è l’arbitro Daniele Paterna. A soli 35 anni, il direttore di gara vanta già esperienza nella massima serie. Per tanti addetti ai lavori l’arbitro della sezione di Teramo è uno di quelli più promettenti nella massima serie chiamato quest’anno a confermarsi dopo alcune stagioni decisamente in crescita.
La carriera dell’arbitro Daniele Paterna
Nato ad Atri il 26 novembre del 1987, l’arbitro Daniele Paterna ha cominciato ad arbitrare relativamente tardi soltanto nel 2006 riuscendo poi a raggiungere la serie D nel 2012 dopo sole sei stagioni. Da quel momento la sua carriera ha preso subito una strada velocissimo visto che nel 2015 viene promosso in LegaPro dove arbitrerà per cinque stagioni con l’attivo anche una finale di Coppa Italia di serie C e una finale playoff. Nel 2020 arriva ancora la promozione arrivando alla CAN A con il suo esordio in serie B il 27 ottobre nella gara tra Reggiana e Pisa. Il 21 aprile del 2020 arriva anche il debutto nella massima serie con il match tra Crotone e Sampdoria.
Che mestiere fa l’arbitro Paterna
Il 33enne Daniele Paterna nella vita lavorativa si occupa di medicina visto che svolge l’attività di informatore medico, una professione che presuppone grande rigore e che probabilmente lo avrà aiutato anche nella sua carriera arbitrale.
Arbitro Paterna: stile, caratteristiche e polemiche
La scelta di fare l’arbitro non è stata “istintiva” per Daniele Paterna nonostante sia un figlio d’arte. Da piccolo infatti la passione era quella per il calcio giocato ma da una parte la spinta del padre e dell’altra quella di poter entrare gratis allo stadio hanno dato il via alla carriera. E’ un arbitro di personalità che nonostante la risolutezza non ha paura di ammettere gli errori e come ha dichiarato lui stesso di voler continuare a imparare. In carriera anche un episodio poco piacevole avvenuto nel 2014 al termine della gara tra San Severo e Monopoli, quando il fischietto allora 27enne fu aggredito dai dirigenti di casa dopo aver concesso un calcio di rigore alla squadra ospite al nono minuto di recupero del secondo tempo.