Un caso che ha assunto proporzioni notevoli e che sta cercando di ricomporsi in queste ore quello di Stefano Carta, telecronista di Eleven Sports che ha commesso una gaffe che ha fatto sollevare (ça va sans dire) il web, i social e persino la politica.
- La gaffe di Carta su Freddi Greco
- Eleven Sports sospende Carta, e c'è anche una interrogazione parlamentare
- Le scuse di Carta, il chiarimento con Greco
La gaffe di Carta su Freddi Greco
Durante il commento di Trento-Vicenza dello scorso mercoledì 1 dicembre, partita di serie C vinta per 1-0 allo stadio Briamasco dagli uomini di mister Modesto (gol di Oviszach), il telecronista è scivolato su un lapsus in occasione del calcio di punizione che stava per essere battuto da Freddi Greco, centrocampista con la maglia biancorossa, all’undicesimo del primo tempo.
Queste le testuali parole di Carta: “Neg**0 con il numero 15, attenzione a Neg**o”, ha affermato il commentatore sportivo, per poi correggersi subito (“Scusate volevo dire Greco”). La cosa al momento è passata in cavalleria con i binari della partita e della telecronaca che sono proseguiti normalmente, ma la miccia della polemica non solo era stata già accesa, era deflagrata con l’indignazione social che è subito tracimata.
Eleven Sports sospende Carta, e c’è anche una interrogazione parlamentare
Il momento della gaffe è diventato virale sul web, alimentando critiche e un’opinione pubblica divisa tra forcaioli e garantisti. I tifosi del Vicenza hanno subito compreso la natura dell’errore qualificandolo come tale e difendendo Carta, mentre Eleven Sports ha sposato un punto di vista più tranchant: “Intendiamo innanzitutto scusarci – si legge in un comunicato ufficiale della piattaforma diramato dopo il fattaccio -. Nonostante l’accaduto sia da ricondurre a una gravissima leggerezza da parte del collaboratore, ci sentiamo di affermare con certezza che dietro a questo episodio non si celi alcuno sfondo razzista. Pur avendo compreso le sue ragioni e raccolto le sue scuse, la collaborazione con il telecronista è stata sospesa”.
Insomma, nessun intento discriminatorio o razzista (e ci mancherebbe), ma comunque Carta ha subito la sospensione dal network. E nel frattempo si è mossa pure la politica, con il senatore di Forza Italia originario di Vicenza Pierantonio Zanettin che ha tuonato: “Nessuna indulgenza quando si verifica un episodio di razzismo”, con tanto di interrogazione presentata al ministro delle Imprese e a quello dello Sport “perché si valuti l’opportunità di adottare sanzioni nei confronti del telecronista ed eventualmente anche dell’emittente televisiva”.
Le scuse di Carta, il chiarimento con Greco
E mentre si preparava la gogna in piazza, la questione si è ricomposta grazie ai protagonisti volontari ed involontari della vicenda. Carta si è prontamente scusato con queste parole: “È stato un lapsus. E ciò che mi dispiace particolarmente è che, coloro che non mi conoscono, possano associare questo mio errore al colore della pelle. Ma ci tengo a precisare che non è assolutamente così. Essere sia telecronista di eventi sportivi, che conduttore di una trasmissione sportiva, mi porta a conoscere tantissimi giocatori, anche di categorie differenti. E può capitare di confondere due cognomi. Sono pronto a incontrare Greco, per chiarirmi anche con lui”.
Detto, fatto. C’è stato l’incontro tra le due parti, suggellato da un post su Instagram del calciatore del Vicenza: “Oggi ho conosciuto Stefano Carta e ci siamo abbracciati. Può capitare a tutti di sbagliare: succede a me in campo, può succedere fuori dal campo, confondendo un nome. Visto il risultato finale della gara, speriamo di vederti commentare presto un’altra nostra partita. Ora testa a domani, per continuare sulla strada che abbiamo intrapreso”, sono le parole del classe 2001 Greco, originario del Madagascar, poi adottato da una famiglia italiana all’età di tre anni e con un passato nelle giovanili della Roma.
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“Questa è la differenza fra una persona integra e intelligente, quale tu sei Freddi, e delle persone talmente stupide o false da voler strumentalizzare a tutti i costi una stupida gaffe”, sono le parole di un commentatore al post Instagram di Greco assieme a Carta. E ci auguriamo che questa ricomposizione metta la parola fine ad una crociata dell’opinione popolare basata su un lapsus: il reato non sussiste, e speriamo che il telecronista possa proseguire la sua carriera.