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Chi è Urska Zigart, la campionessa di ciclismo in lotta per la parità salariale al fianco di Tadej Pogacar

La compagna del campione sloveno, vincitore del Giro e favorito in questa edizione del Tour de France: la sua storia, la passione per le due ruote, l'anoressia e la perdita della madre

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Emblema di una nazione, la Slovenia che mai come oggi si gode il primato nel ciclismo, Tadej Pogacar si affacci a questa nuova edizione del Tour de France con partenza italiana con una disinvoltura tutta sua. Ha dominato un Giro nel corso del quale non si avvertito in nessun momento una qualche possibilità di rinuncia, di sofferenza, di qualcunque difficoltà.

La sua superiorità unica è parsa talmente palese da non destare neanche nei più ottimisti la speranza di veder comparire un rivale possibile. D’altronde lo aveva annunciato che questo sarebbe stato il suo anno. A modo suo. E anche questo Tour incomincia sotto il segno di Pogacar e della sua compagna, la ciclista Urska Zigart.

Chi è Urska Zigart, la compagna di Tadej Pogacar

Celebre in patria, forse addirittura più apprezzata di Tadej che non sempre raccoglie i medesimi atti di stima e amore incondizionata da parte del pubblico, Zigart lo affianca da protagonista pure in questa edizione del Tour con partenza da Firenze e che lo vede favorito.

Urska, 27 anni, cronowoman del Team Jayco e prossima stella del Giro donne, studia Giurisprudenza senza alcuna fretta di concludere il suo percorso universitario preferendo concentrare le sue risorse fisiche e mentali su obiettivi sportivi che, ad ora, le hanno consentito di prendersi ingaggi di prestigio, titoli e anche una celebrità attestata da un numero di followers (se può definirsi un indicatore) degno di un collega o di un calciatore. Perché avere 140mila followers su Instagram non è cosa comune tra le cicliste pro.

La vita con Pogacar e come si sono conosciuti

Con Pogacar condivide vita e allenamenti quando occorre: abitano a Montecarlo, dopo aver abbandonato la Slovenia. I successi e le esperienze più tristi, come la scomparsa della madre di Zigart alla quale Pogacar ha fatto una dedica unica, raggiungendola, per attestare l’importanza del legame umano instaurato con i cari e la famiglia della sua fidanzata, che ha intrapreso un rapporto con Tadej giunto a un anniversario importante.

La coppia si è incontrata e innamorata quando entrambi erano giovanissimi. Nella Slovenia U23, nel 2017, correvano nello stesso club a Lubiana, ma non si conoscevamo. Poi, durante un ritiro in Croazia, ci siamo ritrovati nello stesso gruppo a gareggiare negli sprint maschili e femminili. Aveva 17 o 18 anni Pogacar, lei due di più. tadej era già una promessa del ciclismo e era arrivato terzo ai campionati europei di Plumelec nel 2016. Da allora sono trascorsi anni di formazione, anni di successi e di prove importanti a livello fisico e mentale.

Urska ha deciso di ammettere pubblicamente di aver sofferto di anoressia, disturbo alimentare che ha condizionato la sua adolescenza. I suoi genitori l’hanno supportata e si sono rivolti a un ncentro specializzato che l’ha indirizzata verso il ciclismo, l’attività sportiva che è poi diventata la sua vita, il suo lavoro.

La carriera da pro

Zigart è diventata elite nel 2015 e ha partecipato anche ad alcune edizioni del Giro Rosa (50ma nel 2019) e agli ultimi due Mondiali con buoni risiultati, ma senza mai primeggiare fino al 2020, dopo la lunga sosta dovuta all’emergenza sanitaria, ha conquistato la sua prima vittoria da professionista, imponendosi nella prova a cronometro dei Campionati Sloveni.

Il 2021, infine, è un anno speciale per la slovena: prima il fidanzamento con Pogacar, poi altre vittorie anche nei tornei nazionali: è terza nel campionato nazionale a cronometro e quarta in quello in linea.

La battaglia per la parità salariale

La ciclista è impegna anche in una battaglia sociale trasversale, che hanno abbracciato esponendti del mondo agonistico azzurro: si tratta della lotta volta ad ottenere la parità salariale che garantisca le sportive che decidono di intraprendere un percorso pro come i colleghi uomini. Concetto che ha ribadito nella intervista concessa al Corriere della Sera, alla vigilia del Tour dopo aver conquistato una visibilità indubbia per quanto costruito da Pogacar nel corso del Giro (a cui partecipa) e della tappa finale:

“Con il salario minimo, le strutture e le squadre World Tour, il ciclismo femminile ha fatto passi da gigante ma di certo non mi vedo correre in bici così a lungo. Ho fatto due anni di giurisprudenza, vorrei finire. La vita sa sempre scombinare i piani per il futuro ma se potessi scegliere vorrei che io e Tadej tra dieci anni fossimo felici come oggi, vorrei dei figli da far crescere a Montecarlo, dove già all’asilo si parlano tre lingue. Ma l’idea, un giorno, è tornare in Slovenia. E continuare a uscire in bicicletta insieme, solo per il piacere di farlo”.

Come ambizione non è cosa di poco conto. Ma la sua costante esposizione mediatica vuol dire anche mettere in cima all’agenda mediatica questo punto.

Chi è Urska Zigart, la campionessa di ciclismo in lotta per la parità salariale al fianco di Tadej Pogacar Fonte: Getty Images

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