Apertura sconvolgente dell’Equipe di lunedì. Il prestigioso quotidiano francese ha riportato in prima pagina la testimonianza traumatizzante di Miriam, nome fittizio per identificare l’ex compagna di un calciatore professionista ancora in attività. La donna ha raccontato le percosse e i maltrattamenti subiti dal marito, ex calciatore della Ligue 1 francese, per ora ancora senza nome.
“Qualunque cosa poteva scatenare la sua violenza. E non erano piccoli schiaffi ma colpi al ventre, al volto, in tutte le parti. So che ha picchiato la sua nuova fidanzata, anche in gravidanza. Lo so perché ogni volta che lui la picchia, prende il treno per essere ospitata dal suocero con cui sono rimasta in contatto. Se parlo è perché temo che possa uccidere qualcuno”.
Miriam ha spiegato che non se la sente di andare da un giudice perché teme ritorsioni per sé e per il figlio. “L’ho conosciuto 4 anni fa in Africa, quando venne a giocare lì con la sua nazionale. Mi chiese di andare a vivere con lui in Francia”.
“Quando l’ho conosciuto era adorabile ma appena siamo andati a convivere, ho capito che era una persona instabile. Dipendevo economicamente da lui perché non voleva che lavorassi. Le mie amiche mi chiamavano per vedermi ma lui pensava volessero presentarmi un altro, era paranoico. Con questo genere di uomini hai molti regali ma finisci per rimanere isolata. E dopo che ti picchiano, negano tutto. Potevo morire”.
“Mi picchiava circa tre volte al mese. Una volta mi disse: “Andiamo a fare un giro in auto. A un tratto, dopo una scenata di gelosia, mi chiese la password per il mio profilo Instagram. Io rifiutai. Allora lui mi slacciò la cintura di sicurezza, accelerando e affrontando le curve a 200 all’ora… Un’altra volta mi picchiò in albergo. Dei clienti chiamarono la reception. Da qui volevano avvertire la polizia. Lui convinse tutti che era stata solo una scenata di gelosia”.
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