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Ciclismo, Ganna punta dell'Italia agli Europei. Perché Pippo è indispensabile per Bennati

Domenica 24 settembre a Drenthe, dove è in programma la sesta edizione del campionato europeo, il fuoriclasse della Ineos Granadiers sarà una volta di più il faro della nazionale italiana

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Quando dicono che il ciclismo italiano è per buona parte sorretto dalle spalle larghe di Filippo Ganna, beh, non passa giorno in cui il concetto trova ulteriore conferma.

Tanto che domenica 24 settembre a Drenthe, dove è in programma la sesta edizione del campionato europeo, il fuoriclasse della Ineos Granadiers sarà una volta di più il faro della nazionale italiana che si presenta in una veste inedita, affidandosi in buona misura alla capacità di adattamento a qualsiasi percorso del corridore verbanese.

Che alla Vuelta ha stupito il mondo intero, come in parte aveva già fatto al Giro della Vallonia a inizio agosto: si è trasformato in un vero e proprio velocista, conquistando tre secondi posti ma dando sempre l’impressione di poter competere con i migliori sprinter in circolazione.

Pippo per ogni evenienza

Così il commissario tecnico Daniele Bennati ha deciso di andare controcorrente, almeno per una volta: niente assalto alla cronometro per Pippo, che sarà capitano unico nella corsa in linea di domenica.

Dove non mancheranno rivali temibili (Van Aert e Pedersen su tutti), ma dove tanto avranno timore di portarsi appresso Ganna in un eventuale arrivo in volata.

Bennati punta su Cattaneo e Sobrero

Mattia Cattaneo e Matteo Sobrero dovranno cercare di non far sentire la mancanza di Pippo nella cronometro che aprirà il programma della strada maschile.

Bennati ha voluto puntare su due punte giovani e in ascesa, con Cattaneo uscito bene dalla Vuelta e Sobrero che ha dimostrato a più riprese di poter ben figurare in un contesto non troppo competitivo.

La scelta di preservare Ganna si traduce però nella convinzione che quanto visto recentemente alla Vuelta non sia stato un semplice fuoco di paglia: Pippo ha un’esplosività tale sul breve grazie alla quale può sprigionare cavalli importanti in un arrivo in volata, tanto che i tre secondi posti ottenuti nella corsa spagnola sono da addebitare più a piccoli peccati di “gioventù” (sostanzialmente è partito sempre in anticipo rispetto ai tempi ideali per lo sprint) che non a una vera e propria mancanza di attitudine.

Il percorso di Drenthe si presta a Ganna

Se Bennati ha voluto puntare su Ganna è perché il percorso di Drenthe si presta a più interpretazioni: nel circuito di 14 chilometri c’è una piccola salita, il Col du Vam, che dopo 400 metri porterà i corridori a scollinare a 10% di pendenza media, per poi addentrarsi in un nugolo di curve e rettilinei sostanzialmente pianeggianti, ma adatti anche a finisseur con l’abitudine a giocarsi le vittorie in volate ristrette.

Con Ganna l’Italia sa di poter calare un asso adatto a più situazioni di corsa: vista sotto questo profilo, la scelta di Bennati ha la sua ragione d’esistere.

La squadra italiana

Su un circuito che strizza (in parte) l’occhio anche ai velocisti, qualche addetto ai lavori avrebbe visto bene una prima punta come Jonathan Milan (compagni di Ganna nel quartetto magico dell’inseguimento) o Alberto Dainese, entrambi sprinter puri e reduci da una stagione comunque importante (Milan grande protagonista al Giro, Dainese vincitore di una tappa alla Vuelta proprio davanti a Ganna).

L’altra possibile punta della nazionale sarà il solito Matteo Trentin, che pure forse su un percorso non troppo selettivo potrebbe fare un po’ più fatica. Anche Elia Viviani, che come attenti è stato campione europeo in passato, rivestirà un ruolo chiave per tessere la tela attorno a Pippo.

Bennati elogia il gruppo

Con loro in gara ci saranno anche Luca Mozzato, Andrea Pasqualon, Edoardo Affini e i due reduci dalla crono, Cattaneo e Sobrero. Bennati ha spiegato:

Questo è un gruppo composto da tanti elementi di esperienza, che avranno un ruolo ben definito. Ganna e Trentin saranno i punti di riferimento, ma tutti gli altri forniranno il loro apporto alla causa dando il massimo delle proprie capacità: penso a Viviani, che sarà con noi a coronamento della fase di transizione che sta attraversando la sua carriera. A maggior ragione per questo motivo, Elia rappresenta una pedina fondamentale per noi: è un grande uomo squadra e un eccellente regista e averlo con noi sarà un vantaggio enorme.

Al netto delle parole pronunciate dal commissario tecnico, centrale resta il ruolo di Ganna, oggi come oggi il faro di un movimento che non può prescindere dalla poliedricità del fuoriclasse piemontese.

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