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Ciro Immobile realizza il sogno da bambino con la sua scuola calcio, ora gli manca solo il ritorno a Napoli

L'ex attaccante della Lazio ha inaugurato la Immobile Academy a Torre del Greco, in provincia di Napoli: un obiettivo che lo porta in Italia e riaccende un'idea, quella di chiudere la carriera nella sua città

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

In una giornata assolata, ha calpestato davanti a telecamere e giornalisti il campo della scuola calcio, a Torre del Greco ,che porta il suo nome, regalandosi il giorno della gratitudine per una comunità della quale è diventato emblema. Ciro Immobile non si sottrae a cronisti, televisioni, incontri e saluti verso quanti sono intervenuti. Abbraccia i suoi affetti, quelli veri, si mischia ai bambini della sua Immobile Academy alla presenza di sua moglie Jessica Melena e di suo fratello, delle persone care che su questo territorio sono rimaste. E che lo attendono.

Un appuntamento che Immobile non ha mancato, realizzando uno di quei sogni da bambino e ragazzino, poi, quando il calcio si è trasformato nel suo lavoro quotidiano e ha incominciato a indossare casacche una più importante dell’altra.

Ciro Immobile, gli inizi dove ha fondato la Immobile Academy

Era poco più che un bambino, quando ha capito che il pallone era una non scelta: prima ha giocato nelle giovanili del Sorrento, e forse era il momento giusto, poi è approdato a Torino, alla Juventus che gli ha consentito di indossare presto la maglia della prima squadra. Fu Carlo Ancelotti a decidere quando sarebbe stato il suo primo giorno: aveva 18 anni, Ciro. Bel modo di festeggiare, se non proprio il giorno del compleanno, la maggiore età. Poi è stata l’apoteosi. Esploso a Pescara, con Insigne e Verratti, ha cercato un posto adatto a esprimersi nel miglior modo che sapeva, scalando la classifica marcatori. Genoa, Torino, Borussia, Siviglia e poi di nuovo Torino e Lazio, dove ha giocato otto anni.

A Torre, la Immobile Academy è l’avvio di un progetto che investe territorio, famiglie, istituzioni in senso lato nato da qualche mese ma che ha goduto alla vigilia di Italia-Germania della presenza di Ciro.

Lazio, corsa Scudetto e il rapporto con Inzaghi e Conte

La scuola è una struttura di primo livello che permetterà a oltre trecento bambini di giocare a calcio: “Togliamo di mano il telefono ai ragazzi, con una struttura così ti viene voglia di giocare”, ha sottolineato l’ex attaccante della Lazio e della Nazionale che non si è tirato indietro, ai microfoni di Sky Sport sui temi centrali rispetto al calcio italiano.

Il primo sulla corsa scudetto fra Inter e Napoli allenate da due personaggi come Inzaghi e Conte che Immobile ha avuto modo di conoscere bene in carriera: “Ho avuto la fortuna di essere allenato sia da lui che da Conte: sono due meticolosi, due ‘pazzi’, due votati alla vittoria. Adesso stanno lottando fino alla fine e lo faranno”.

Restando su un campionato in cui nulla pare scontato, un pensiero va anche sulla “sua” Lazio lasciata la scorsa estate dopo tanti anni di successi, gol e otto anni da protagonista: “Sta facendo divertire, sta giocando bene. Sono in calo dal punto di vista fisico ma sono sicuro che si può riprendere e fare grandi cose, specie in Europa”, la sua analisi.

La mancanza si avverte, nelle sue parole in modo più esplicito anche nelle battute riservate a Chiamarsi Bomber, a cui l’attaccante ha confessato, senza troppi indugi, quanto sia stata anche sofferta la scelta della Turchia:

“Mi manca la Lazio“. Poi ha parlato di Kean e Retegui: “Mi piacciono molto, sono due giocatori diversi e importanti per questa Nazionale. Un mio ritorno? Realisticamente non ci spero più”.

Il ritorno in Nazionale e il sogno di chiudere a Napoli

Per Immobile, quindi, il capitolo azzurro con Spalletti sarebbe utopico a distanza di quattro anni, ormai, dalla vittoria di Euro2020 quando, in piena pandemia, l’Italia conquistò a Wembley il titolo con Roberto Mancini in panchina e, accanto a lui, l’indimenticabile Gianluca Vialli che lo strinse in un abbraccio perfetto, sotto gli occhi di Lele Oriali, oggi vicino a Antonio Conte al Napoli.

Napoli potrebbe mai essere l’ultima destinazione di Ciro Immobile? Mai dire mai, verrebbe da credere. E così è anche nella percezione di Luigi, fratello di Immobile, che non ha escluso questa eventualità pur nella consapevolezza che al momento Ciro ha un contratto in essere con il Besiktas fino al 2026 (con opzione per un altro anno). Proprio mentre si susseguono i rumors sul rientro di Insigne a Napoli e si accarezza la suggestione di chiudere la carriera nella sua città di origine, l’unica cosa che rimane è sperare. E credere che si possa rivedere quella coppia di ragazzi che a Pescara aveva fatto rinascere Zemanlandia.

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