Per completare il domino delle panchine della Serie A mancano solo gli annunci ufficiali. Le trattative, infatti, sembrano essere state definite in ogni dettaglio: Simone Inzaghi nuovo allenatore dell’Inter al posto di Antonio Conte, Luciano Spalletti è vicino al Napoli, mentre la Juventus ha deciso di ripartire da un “vecchio amico” come Massimiliano Allegri.
Il tecnico livornese torna sulla panchina che l’ha proiettato tra i manager più vincenti e ricchi d’Europa e lo fa con un contratto che assomiglia molto ad un legame a vita. Allegri si lega infatti ai colori bianconeri per quattro stagioni con un ingaggio da top coach, pari a 9 milioni di euro netti.
Se, insomma, l’Inter lima al ribasso il budget sul fronte allenatore, la Juventus torna a pagare profumatamente un tecnico dopo la stagione di transizione sotto la guida di Andrea Pirlo, rimasto sulla panchina dei bianconeri per una sola annata a 2,5 milioni di euro netti l’anno.
Prima di procedere con l’ufficializzazione di Allegri la Juventus dovrà risolvere il contratto di Pirlo, legato alla Juventus per un’altra stagione, ma che potrebbe ora approdare al Sassuolo. Al tecnico bresciano non è bastato vincere Supercoppa Italiana e Coppa Italia e chiudere il campionato, seppur in extremis, al quarto posto.
La svolta in casa Juventus è stata firmata direttamente dal patron John Elkann, che ha voluto riportare in panchina un nome di grande richiamo.
Del resto l’esonero di due anni fa fu deciso essenzialmente dalla dirigenza juventina, ovvero l’ormai ex ds Fabio Paratici e il vice presidente Pavel Nedved, convinti che il ciclo del tecnico livornese si fosse esaurito con cinque scudetti consecutivi, quattro Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. La sorprendente eliminazione ai quarti di Champions contro l’Ajax risultò nei fatti fatale ad Allegri, che è però rimasto sempre legato all’ambiente juventino.
Prova ne sia che, appena è arrivata la nuova chiamata dalla Continassa, Max ha messo fretta al presidente del Real Madrid Florentino Perez, al quale sono stati fatali i tentennamenti nella scelta del dopo Zidane, e non ha di fatto mai preso in considerazione il tentativo disperato dell’Inter, il cui ad Beppe Marotta ha cercato un remake dell’estate 2013, quando fu proprio Allegri la scelta in extremis della Juventus per prendere il posto del dimissionario Antonio Conte.
Allegri ricomincia dalla Juventus con ampi poteri anche a livello manageriale: senza Paratici e con la promozione a ds di Federico Cherubini, l’allenatore avrà voce in capitolo nella costruzione della rosa. A partire dalla prima, fondamentale decisione che si profila: il futuro di Cristiano Ronaldo.