Essere pagati per giocare ai video-games è una frase dal suono magico, che però non rende perfettamente l’idea di quella che è la vita di un atleta esports professionista. Se pensate che un pro-gamer faccia il lavoro più comodo del mondo, vi state sbagliando di grosso. Scordatevi infatti l’immagine del videogiocatore in boxer e canottiera, circondato da lattine vuote e cartoni di pizza.
Con il diffondersi del giro d’affari che interessa il settore, i ritmi di un gamer devono seguire orari e tempi di allenamento preciso. Il plurimilionario coinvolgimento di sponsor ed investitori, infatti, riesce sì a garantire a numerosi videogiocatori – spesso molto giovani – di dedicarsi professionalmente alle proprie passioni. Ma dall’altro lato richiede anche una serie di sforzi e sacrifici che chi non conosce il mondo degli eSport non riesce nemmeno ad immaginarsi.
Innanzitutto, la vita di un atleta esports professionista richiede un senso non comune della disciplina e della perseveranza. Il successo non è qualcosa di immediato, e gli ostacoli che si interpongono sulla strada dei gamer possono provenire da una serie di fattori sia relativi al gioco vero e proprio che da problematiche esogene. Si pensi ad esempio al possibile rapporto problematico tra un giovane gamer e i propri genitori ‘scontenti’ delle ore passate dal ragazzo davanti alla console.
Nella vita di un atleta esports professionista non mancano allenamento, studio e prevenzione
I pro-gamer devono infatti dedicare molte ore all’allenamento, sacrificando così del tempo che sarebbe possibile destinare ad altre attività. Ci sono videogiocatori che superano abitualmente le 14 ore di training al giorno, con serie ripercussioni sui propri ritmi personali. L’allenamento continuato – come negli sport tradizionali – è necessario non solo per migliorare la propria destrezza in un’eventuale disciplina, ma anche per evitare di perdere concentrazione e prevenire infortuni ‘di settore’ come la sindrome del tunnel carpale o il gomito del tennista.
Infine, nella vita di un atleta esports professionista è praticamente obbligatorio essere abbonati a Twitch.Tv, la piattaforma di videogame streaming più famosa e diffusa al mondo. Si tratta di ulteriore tempo dedicato allo studio della disciplina, spesso in maniera completamente deduttiva, delle sessioni di gioco dei migliori giocatori – come ad esempio il ‘Ninja’ – tentando di assimilarne le tecniche e le strategie tramite un’osservazione dettagliata.
HF4