L’editoriale su ‘La Repubblica’ a firma Paolo Condò affronta il tema Nazionale, con gli Azzurri che hanno mandato la stagione in archivio con il 3o posto alla Nations League.
“Con la conferma del terzo posto in Nations League dell’edizione casalinga 2021, si è conclusa ieri la più scarna delle stagioni azzurre degli ultimi 34 anni, pandemia esclusa: occorre risalire al’88-’89 per ritrovare una Nazionale in campo solo 8 volte, in qualità di Paese organizzatore le qualificazioni al Mondiale non ci riguardavano e Vicini si dovette accontentare di un mazzetto di amichevoli. Oltre all’umiliazione e alla depressione, abbiamo scontato l’assenza dal Mondiale in un altro modo, dando a Mancini il minimo per ricostruire la squadra.
Il terzo posto è stato inseguito e difeso con determinazione tutt’altro che estiva, c’è il desiderio di girare pagina evitando quei rimpianti che nell’ultimo mese hanno ammorbato il calcio di casa nostra; saranno Macedonia e Ucraina a rivelare se l’Italia sia uscita dalla crisi, la qualificazione all’Europa va centrata senza spareggi. Poche squadre comunicano sensazioni opposte come questa Nazionale, quando ne devi valutare il potenziale; ieri hanno segnato i giocatori dei vari reparti che hanno più feeling con il gol, Dimarco, Frattesi, Chiesa. Dimarco è la scoperta dell’anno e ha giocato 55 partite, sono stati impiegati di più i vari Cristante (58) e Barella (57); Frattesi non ha giocato le coppe, ma perfezionerà la sua crescita militando in Champions; Chiesa, uscito dall’Europeo come miglior giocatore dell’Italia, è stato fermo un anno per un grave infortunio che ne ha condizionato il rendimento in bianconero, dove è fuori dai radar di un 4-3-3 che ne sposa le caratteristiche di gioco.
Reclamano un ruolo centrale Donnarumma, Barella, Di Lorenzo, Chiesa, con Verratti, Cristante, Berardi, Immobile, la sorpresa Acerbi, Spinazzola e Pellegrini figure di complemento, ma per comptere ai massimi livelli il prossimo deve essere il tempo di Tonali, Bastoni, Scalvini, Zaniolo, Raspadori, Zaccagni, Buongiorno, brillante all’esordio, e Scamacca, perché è il centravanti ideale per fisico e tecnica. Retegui non ha trattenuto un pallone, lasciando talora l’impressione che il campo fosse in pendenza a favore degli ‘orange’: può rimanere nel gruppo, migliorerà, ma l’uoha mo da piazzare tra Chiesa e Zaniolo, per dialogare con loro e andare in porta, è Scamacca, o, in attesa, Immobile. Arriverà qualcuno dall’Europeo U21? Nel frattempo il Mondiale U20 ha già battezzato Baldanzi e Casadei”.