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Napoli, Calzona: "Fragili in difesa, occasioni casuali, ecco quanto ha inciso vicenda Juan Jesus"

Il tecnico azzurro, depresso dopo il ko con l'Atalanta parla di squadra confusa che crea solo occasioni casuali, felice per il successo Gasperini

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Avesse messo in campo tutta la passione e l’intensità che ha avuto prima della gara con l’iniziativa anti-razzismo probabilmente sarebbe finita in modo diverso per il Napoli, travolto dall’Atalanta e contestato da un pubblico incredulo che depone le ultime speranze di rincorsa alla Champions. La squadra a fine partita ci ha voluto mettere la faccia andandosi a prendere i fischi della folla sotto la curva, Calzona invece prova a spiegare cosa è successo.

Napoli, Calzona ammette i guai della squadra

Il tecnico azzurro, che era rientrato solo pochi giorni fa a Castelvolturno dopo l’impegno con la Slovacchia, non cerca alibi: “Ci sono i meriti di una squadra forte e i demeriti nostri: quando non siamo in possesso siamo fragili, bene o male riusciamo a creare abbastanza, è la prima partita che non facciamo gol da quando ci sono io ma dietro siamo fragili e non va bene. La Champions è chiaro che ora è distante, le possibilità si sono assottigliate ma dobbiamo provare ad andare avanti. La matematica non ci condanna ma le possibilità sono davvero minime”.

Calzona rivela le ambizioni di Raspadori

Il problema non sono i singoli difensori: “Non è un problema di linea difensiva ma di squadra, di linee, ci manca solidità, non facciamo reparto e non giochiamo da squadra: nelle partite passate a tratti abbiamo difeso bene ma oggi no. La fase difensiva non si può fare a fantasia, l’abbiamo fatta troppo poco, troppo poco”. Il Napoli ha 30 punti in meno rispetto all’anno scorso: “Conosciamo le vicissitudini con 3 allenatori, i nuovi non sono stati aiutati dal contesto difficile, hanno inciso poco, hanno avuto poco spazio. Sono quelle annate che nascono in un certo modo e purtroppo non possiamo farci niente. La posizione di Raspadori? E’ uno che si allena bene e mi dà garanzie, poi può sbagliare una partita. Chiaro che preferisce giocare più centrale, lui si sente una prima punta, un attaccante centrale. Avendo Osimhen però è chiaro che gioca lui”. Anche Politano è stato criticato: “Gli esterni sono questi e non credo che chi è entrato dopo abbia fatto meglio. Sono contento invece di Simeone per come è entrato ma questa squadra non è abituata a cambiare modulo, abbiamo creato sì ma nella confusione”

Per Calzona le occasioni del Napoli sono casuali

In sala stampa Calzona esclude che il caos sul caso Acerbi abbia inciso: “La vicenda Juan Jesus non ha condizionato la prestazione della squadra, la contestazione del pubblico è legittima. Napoli senza entusiasmo? No, perché fino al 90′ pur nella confusione totale ha provato a rimontare la partita, abbiamo avuto 4 occasioni limpide e una squadra che non ha entusiasmo non crea tutto questo ma riusciamo a creare solo per occasioni casuali e non per organizzazione

Gasperini esalta la crescita di Scamacca

Di umore opposto il tecnico dell’Atalanta Gasperini: “Quando vinci 3-0 al Napoli e nel modo con cui abbiamo vinto non puoi che essere felice. Abbiamo raggiunto un livello di efficienza importante. Nel nostro spogliatoio c’è la partecipazione di tutti, anche di chi gioca meno. Scamacca? L’ho visto sempre in crescita, è in doppia cifra già ora quando l’anno scorso ne ha fatti tre. Non so se è sufficiente per andare in Nazionale ma per noi va benissimo”.

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