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Coppa Davis, riscatto Italia: Arnaldi e Sonego battono il Cile, Berrettini a Bologna per tifare gli Azzurri

Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego hanno vinto i due singolari nella sfida contro il Cile, le final eight di Malaga non sono più così lontane. Berrettini in tribuna si scatena per l'Italia del tennis

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è ancora vita sul pianeta azzurro: Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego hanno fatto vedere di che pasta sono fatti, prendendosi i due singolari nella sfida contro il Cile, vissuta alla stregua di un dentro o fuori da un’Italia che doveva ricomporre i cocci dopo il pesante (e imprevisto) rovescio subito ad opera del Canada.

Stavolta i conti i due azzurri li hanno fatti tornare: bravissimo Arnaldi, all’esordio assoluto in singolare sul palcoscenico della Davis Cup, ad abbattere prima l’emozione e poi il temibile Cristian Garin, che scappa sul 6-2 prima di subire il ritorno del giovane ligure (6-4 6-3 il secondo e terzo set).

Bravissimo però anche Sonego, che arriva a un passo dal baratro, costretto ad annullare quattro match point a Nicolas Jarry, che in cuor suo già pregustava di averla fatta franca dopo aver vinto il primo set per 6-3, cedendo però 7-5 6-4 nei restanti due parziali.

Le final eight di Malaga

Per l’Italia, al netto di quel che farà il doppio in serata (Musetti e Sonego sfidano Barrios e Tabilo: sarebbe meglio vincere per guadagnare ulteriore terreno), è un risultato fondamentale per sperare di poter avanzare alla final eight di Malaga: con una vittoria sulla Svezia, a meno di un harakiri del Canada contro il Cile (sfida in programma sabato), il passaggio del turno appare oggettivamente a portata di mano.

Matteo Arnaldi ha pagato un po’ dazio all’emozione nella prima parte di gara contro Garin, che sebbene oggi sia uscito dai primi 100 al mondo rimane un signor giocatore.

Il momento magico di Matteo

E che in un contesto comunque ostile (tutta la Unipol Arena schierata dalla parte dell’italiano) dimostra comunque di saper stare al gioco: vince d’autorità il primo set sfruttando la battuta al ligure nel quinto game, quando era sotto 30-0 (quattro punti di fila per ottenere il break), poi nel secondo parte bene, costringendo il sanremese a difendersi con le unghie e con i denti, ma quando le percentuali al servizio calano ecco che nel decimo game arriva il break dell’azzurro, bravissimo a procurarsi tre palle per chiudere il set a proprio favore.

A quel punto la gara cambia padrone, con il pubblico bolognese che alza il volume e soprattutto l’intensità del sostegno nei confronti del giovane Arnaldi. Che comincia a lasciare andare il braccio, quasi come in trance agonistica: ci vogliono 6 palle break per ottenere quanto desiderato nel corso del quarto gioco del set, e a quel punto Garin non trova più la forza per reagire, anche perché il ligure non gli concede più palle per ribaltare la sfida. Finisce nel tripudio generale della Unipol Arena, con Arnaldi che continua a vivere la sua estate magica che non sembra voler conoscere fine.

Sonny e l’elogio della resistenza

Sulla scia dell’energia procurata dal match precedente, Lorenzo Sonego contro Nicolas Jarry non avrebbe dovuto fare altro che insistere per spedire l’Italia in acque sicure. Invece Sonny dimostra una volta di più di attraversare un momento che definire complicato è poco: perde subito il servizio nel gioco d’apertura, subisce l’iniziativa del sudamericano (che serve benissimo, trovando il 93% dei punti con la prima) e non trova il modo per cambiare il modo di andare avanti.

L’avvio di secondo set è incoraggiante (subito break), ma nell’ottavo gioco dopo un lungo tiramolla arriva il contro break, con tutti i problemi e le paure del caso. Nel decimo gioco Sonny arriva a concedere ben 4 punti del match al rivale: i primi due li annulla con il dritto, il terzo grazie all’occhio di falco che scova la riga pizzicata dalla pallina sul servizio dell’azzurro, che sul quarto match point ringrazia il dritto del rivale che finisce in rete.

Berrettini a fare il tifo

Altri due servizi benedetti spediscono Sonego sul 5-5 e a quel punto Jarry inconsciamente accusa il colpo, cedendo la battuta nel turno successivo e poi andando soltanto vicino a rimettere nuovamente le cose a posto.

Nel terzo set il momento chiave arriva presto: nel terzo game le gambe tremano al cileno, che non riesce ad arginare più i colpi senza un domani di Lorenzo, totalmente trasformato e ritemprato dal miracoloso salvataggio del secondo set. Ormai Sonny è un tutt’uno con la Unipol Arena e la spinta del pubblico fa il resto: finisce 6-4, e la festa può cominciare.

Con Matteo Berrettini che a bordo campo, bel box azzurro, esulta come un forsennato ad ogni punto dell’amico torinese. Non è ancora fatto niente, ma siamo già a un bel pezzo di strada.

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