Paolo Scaroni e Steven Zhang rappresentano le due anime contrapposte, e simili, di questa Milano, prostrata e borghese chiamata a guardarsi allo specchio e a decidere – definitivamente – da che parte stare nella guerra (perché così i medici, infermieri e sanitari della zona rossa la vivono) contro il coronavirus, Covid-19.
Scaroni è un manager che ha attraversato aziende e decenni complicati, nella storia economica e sociale di questo Paese e della sua lenta evoluzione verso l’attuale assetto. Al Milan è arrivato dopo aver navigato tra Enel e soprattutto Eni e, nelle controversie societarie che hanno condotto all’epurazione di Zvonimir Boban si è schierato con Gazidis. All’ANSA ha dichiarato: “Come club stiamo applicando e applicheremo tutte le disposizioni delle autorità con il massimo rigore e attenzione. Per la partita di oggi abbiamo ristretto al massimo gli accessi. Anche io seguirò la partita da casa, così come tutti i nostri tifosi”.
Scaroni sul caso Boban
Su Boban, Scaroni è stato laico, ma deciso: “Gli interessi del Milan devono sempre stare al di sopra delle individualità. Sono a fianco del nostro amministratore delegato Ivan Gazidis, siamo tutti determinati nell’indirizzare il club nella direzione giusta, quella della crescita e della competitività”.
In questa delicata fase, Scaroni al Corriere ha espresso fiducia e ottimismo, sebbene moderato. “Sono d’accordo con il nostro sindaco Giuseppe Sala sulla necessità di coordinare la massima attenzione verso l’emergenza che stiamo vivendo, con l’importanza di pensare al futuro e al rilancio di Milano. E, per guardare al futuro, trovo che non ci sia niente di meglio che costruire nella nostra città lo stadio più bello del mondo. Milan e Inter ci stanno lavorando assieme, una collaborazione che, forse, è possibile solo qui, dove i tifosi sono rivali ma non nemici, le due squadre si sfidano certamente in campo, ma le due società hanno dimostrato di saper lavorare insieme. È un’impresa che ci sta molto a cuore: riuscire a realizzarla sarebbe un’ottima notizia per tutti gli sportivi e per tutti i milanesi. Proprio per mostrare che, anche in tempi di crisi, è possibile guardare avanti e lavorare per il futuro, la prossima settimana avremo una riunione in Comune, spero decisiva, sul tema dello stadio. Se c’è una città che può riuscirci, quella è proprio Milano”.
Zhang con Milano e il Sacco
Steven Zhang è il più giovane presidente della Serie A con i suoi 29 anni, ma ha dimostrato di avere una leadership notevole e di non temere certe dinamiche. L’alleanza con Andrea Agnelli ha destato interesse per via delle straordinarie modalità di incontro e negoziazione, qualità che spende quando la necessità lo impone.
La polemica tra Lega e Zhang: l’attacco nel post
Con la Lega Serie A prima ha espresso in maniera pacata la sua opinione, poi ha esplicitato senza mediazioni la sua personale visione delle cose e della gestione manageriale da parte di Paolo Dal Pino, presidente della Lega.
Il patron del club nerazzurro risiede a Milano per gran parte dell’anno, è diventata la sua città. “Siamo orgogliosi di essere parte di Milano. Per dare dimostrazione del nostro supporto alla città, abbiamo annunciato una donazione a favore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche Luigi Sacco di Milano per sostenere lo straordinario lavoro dei sanitari in questi giorni complessi e per sottolineare il profondo legame del club con la città. Inoltre, continueremo a sostenere Milano, a parlare della sua rinascita, a lanciare messaggi positivi, consolidando un link tra l’Inter e Milano già fortissimo, che si potenzierà ulteriormente con il progetto del nuovo stadio, che rappresenterà un ulteriore boost per la città, in linea con il profilo di innovazione e di propensione al cambiamento che da sempre rendono unica Milano”, ha dichiarato al Corriere.
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