Diversi giocatori positivi e situazione in continua evoluzione: non si ferma l’emergenza Covid-19 in casa Spezia, che negli ultimi tre giorni ha comunicato la positività di numerosi tesserati, tra calciatori e staff.
Si tratta di un cluster da tenere sotto osservazione, che per adesso e fortunatamente ha visto tutte le persone coinvolte stare bene e non mostrare particolari sintomi.
Intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, il professor Vincenzo Salini, medico sociale dello Spezia e membro della commissione medica FIGC, ha fatto il punto della situazione:
“Abbiamo provveduto ad effettuare la prima dose di vaccino. Due calciatori non hanno voluto effettuare il vaccino e si ritengono no vax e si è creato un piccolo cluster dal punto di vista clinico. Per fortuna, tutti i ragazzi stanno bene. Tutti i club stanno procedendo alle vaccinazioni”.
Mentre in Italia si continua a discutere delle misure riguardanti la campagna vaccinale e dei relativi passi da seguire in termini di riaperture o chisure e Green pass, il calcio si trova ad affrontare la tematica dei no-vax:
“Non convocare i no-vax spetta ai club: si tratta comunque è una percentuale bassa. Penso che questo aspetto spinga ancora di più i calciatori a vaccinarsi. I calciatori vaccinati sono risultati positivi perché non abbiamo una copertura completa tra prima e seconda dose: un calciatore dei due no-vax è risultato positivo e gli altri vaccinati avevano avuto da troppo poco la prima dose per avere la copertura”.
Una situazione destinata a creare un dibattito tra i club e i tesserati, stando a quanto racconta Salini:
“Io sono sicuro che allo Spezia, dopo la seconda dose, non avremo più problemi e così come con il green pass avremo gli stadi pieni per percentuali importanti. I calciatori dovrebbero vaccinarsi, ma noi possiamo fare solo opera di persuasione”.