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Cremonese: chi è Ballardini, il medico che salva tutti in poche sedute

Specializzato negli incarichi a stagione in corso, l’allenatore ravennate ha realizzato in carriera imprese straordinarie. E senza di lui l’Inter di Mourinho avrebbe vinto più del Triplete

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Dopo il Napoli, anche la Roma: il cammino in Coppa Italia della Cremonese di Davide Ballardini è quella di un’ammazza-grandi e anche chi si aspettava una crescita dei grigiorossi con l’arrivo dell’allenatore ravennate non può che dirsi stupito dal doppio exploit ottenuto nella competizione tricolore. Conoscendo la storia di Ballardini, però, la fiducia dei tifosi della Cremonese non può che aumentare: sulla loro panchina, infatti, siede un tecnico abituato a imprese impossibili.

Chi è Davide Ballardini, il Batman della serie A

Davide Ballardini ha 59 anni, ma dall’aspetto in panchina potresti dargliene qualcuno in più. Colpa di una lunghissima gavetta e di una carriera fatta di salvezze improbabili ma anche di rapporti complicati con i presidenti, in piazze sì di provincia ma comunque complicate: non a caso è stato esonerato 7 volte quando allenava una squadra di serie A.

Ma Ballardini resta il medico da chiamare quando la situazione del paziente appare disperata, il Batman della serie A che i presidenti invocano con un segnale nel cielo quando il cattivo di turno – lo spettro della retrocessione – appare troppo forte. Attenzione, non parliamo di allenatore strettamente “resultatista”: il pragmatismo è caratteristica delle sue squadre, ma per fare risultato servono idee e coraggio. Allo stesso modo, il 3-5-2 è il suo sistema di base, ma di volta in volta può essere adattato o tradito in base alle esigenze e alle qualità della squadra.

Ballardini e la speranza della Cremonese

Prima dell’arrivo di Ballardini la Cremonese di Alvini era apparsa bella e inconsistente, raccogliendo 0 vittorie, 7 pareggi e 11 sconfitte in 18 giornate. Ballardini s’è presentato con la vittoria ai rigori sul Napoli in Coppa Italia, poi prima della vittoria di ieri sulla Roma ha raccolto un punto a Bologna e una sconfitta interna con l’Inter, costretta alla rimonta allo Zini. Il primo successo in campionato manca ancora e i tifosi della “Cremo” sperano possa arrivare sabato, nello scontro diretto con il Lecce.

In fondo colmare i 10 punti che separano la squadra lombarda dallo Spezia, quart’ultimo e quindi prima squadra a salvarsi se il campionato si chiudesse oggi, non sono un traguardo impossibile per uno come Ballardini.

Le imprese di Ballardini e quello schiaffo a Mourinho

Il tecnico ravennate è subentrato in corsa ripetutamente nel corso della sua stagione. nel 2008 sostituisce Nedo Sonetti alla guida del Cagliari ultimo in classifica e con 32 punti nel girone di ritorno centra una salvezza clamorosa. Nella stagione seguente, rimpiazza Colantuono al Palermo: 8° posto e record dei rosanero in serie A con 17 vittorie e 57 punti. E nel 2015/16, in una stagione in cui vive una staffetta in panchina con Beppe Iachini, Fabio Viviani e Walter Novellino, Ballardini salva i rosanero con 11 punti nelle ultime 5 giornate di campionato.

Ma un paio di capolavori Ballardini li firma al Genoa. Nella stagione 2017/18, quando sostituisce Ivan Juric e vive la sua terza esperienza in rossoblù, mette insieme 31 punti in 26 giornate, chiudendo a quota 41 (a +12 sulla terzultima) e ottenendo la salvezza con 4 turni d’anticipo. Nel dicembre 2020 il Genoa di Rolando Maran è penultimo con 7 punti: Ballardini subentra al collega e conquista 17 punti in 7 giornate, concludendo il campionato a quota 42 con 35 punti in 25 giornate e la salvezza con 3 turni d’anticipo.

In mezzo a una carriera vissuta per lo più lottando per restare in serie A, Ballardini si è tolto anche lo sfizio di soffiare un trofeo a José Mourinho, l’allenatore vincente per eccellenza, battuto nuovamente ieri all’Olimpico: accade in Supercoppa Italiana nell’agosto 2009, quando la sua Lazio batte l’Inter per 2-1. Altro che Triplete: se non avesse incontrato Ballardini Mou sarebbe passato alla storia per il Quadruplete

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