Il momento delicatissimo che sta vivendo la Juventus porta inevitabilmente a trarre dei bilanci, almeno parziali, sul materiale umano a disposizione della Vecchia Signora. I bianconeri ora sono in ritiro, e prepareranno così le gare contro Zenit (domani alle 21.00) e Fiorentina (sabato alle 18.00). Sul banco degli imputati è finito ovviamente Massimiliano Allegri, ma non può essere l’unico responsabile. Ormai da qualche anno la Juventus non è più quella di un tempo, ed ora ad essere criticati ci sono anche i giocatori.
Juventus: si continua con Allegri, uno dei pochi non in discussione
Il contratto pesantissimo che lega Max Allegri alla Juventus lo pone in una situazione di relativa tranquillità. Esonerare ora Allegri sarebbe un suicidio finanziario, cosa che la Juve non può permettersi. Anche il tranquillo Max però ultimamente ha dato segni di insofferenza, con alcuni sfoghi verso i giocatori che hanno infastidito non poco la società.
In ogni caso, come riporta Guido Vaciago di Tuttosport, la società gli ha confermato la fiducia, dandogli tempo per rialzare la testa. Questo sposta l’attenzione su alcuni giocatori che fin qui non hanno reso quanto ci si sarebbe aspettato.
Juventus, almeno in sei sul banco degli imputati
E’ la Gazzetta dello Sport a fare i nomi dei sei più in bilico, ritenuti responsabili principali del momento che sta vivendo Madama: Morata, Bentancur, Kulusevski, Rabiot, Kean e Arthur. Per motivi differenti, nessuno di questi sei si è mai espresso “da Juve” nel corso di questa stagione, e tutti quindi sono in bilico e dovranno guadagnarsi la permanenza a suon di prestazioni.
Morata è uno di quelli che hanno giocato di più, con 10 partite in Serie A che gli sono valsi la miseria di due gol. Bentancur ha siglato due assist in otto presenze in Serie A e un assist in Champions, ma è anche stato protagonista di tantissime prestazioni molli, senza personalità nè collocazione tattica. Collocazione tattica indefinita anche per lo svedese Dejan Kulusevski, arrivato lo scorso anno dal Parma e che non è ancora ne carne ne pesce. Il gol contro lo Zenit è stato un exploit, ma effettivamente non si sa dove metterlo in campo, con un solo assist in 11 partite di campionato.
Per Adrien Rabiot il problema sembra essere la mancanza di personalità e lo stipendio da capogiro, cosa che da sempre fa infuriare i tifosi della Juve. Per lui un assist in sette partite, molte assenze causa positività al covid e una serie di prestazioni al limite del ridicolo per via di una rabbia agonistica che latita e di una convinzione dei propri mezzi che non esiste. Kean invece ha segnato due gol in sei partite di Serie A e paga, purtroppo per lui, il fatto di essere il “sostituto” di Cristiano Ronaldo, forse l’unica vera prima punta di ruolo in squadra. Come attaccante del futuro, due gol non sono niente, non abbastanza almeno.
Infine Arthur, oggetto quasi misterioso per i tifosi della Juve, dato che dal suo arrivo lo scorso anno sono state ben più le gare in cui era infortunato rispetto a quelle nelle quali ha dato un reale contributo alla causa.
Juventus, è il momento di reagire
Nel post-partita di Verona, i giocatori hanno chiesto ad Allegri di adottare un modulo più offensivo e un atteggiamento difensivo votato al pressing e al recupero palla immediato in modo da poter segnare anche più di un gol a partita. Di questi sei, però, gli unici che dovrebbero essere titolari contro lo Zenit in Champions League dovrebbero essere Rabiot e Morata (quest’ultimo un investimento enorme da parte della Juve). Se anche contro i russi dovesse arrivare una delusione, con ogni probabilità la società prenderà delle decisioni drastiche immediate, un modo per mandare un segnale forte dopo un periodo di silenzio.