La lunga sosta del campionato per la pandemia di Coronavirus può rappresentare una spinta ulteriore per la Lazio nel testa a testa per lo scudetto con la Juventus.
A sostenerlo è Cristian Ledesma, che della Lazio è stato bandiera e capitano. L’italo-argentino, che ora gestisce un’academy di giovani calciatori, la “Ledesma Academy”, ha parlato in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Ormai non ci si può più nascondere, la squadra sa che è in lotta per il titolo. Anzi, dal punto di vista psicologico la pausa può anche essere un aiuto”.
“La sosta, per quanto lunga, è diversa da quella post campionato – ha proseguito l’ex centrocampista – Lì si stacca la spina, si va in vacanza, e quindi capita anche che qualcuno si lasci un po’ andare. In questo caso invece per mesi si è parlato della ripresa degli allenamenti, già a marzo se ne discuteva. Per questo credo che i giocatori siano rimasti sull’attenti, che non abbiano staccato la spina. Sono convinto che fisicamente non ci saranno grossi problemi. Il dubbio semmai è dovuto alle tante partite ravvicinate, ma se prima dello stop nessuno, in casa Lazio, ha mai parlato apertamente di scudetto, in questi mesi di sosta forzata c’è stato più tempo per ragionare. La squadra ora lo sa che ha 12 partite a disposizione per fare qualcosa di strepitoso. E si concentrerà su quello”.
“Giocare ogni tre giorni non è facile, specie con il caldo – la conclusione – Perché si fatica di più e per recuperare ci sarebbe bisogno di maggior tempo. Se gli infortuni muscolari dovessero aumentare rispetto al solito, le squadre che hanno una panchina di qualità sarebbero avvantaggiate”.
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