Non chiamatelo più solo “guerriero”: le ultime due gare di Champions League gli sono servite a guadagnare un titolo importante. Arturo Vidal è diventato lo “sceriffo” dell’Inter di Simone Inzaghi: guardia al centrocampo nerazzurro e fonte di gioco, come accadeva anni fa altrove.
Sarà perché la tentazione di strappare la “stella” allo Sheriff Tiraspol era fin troppo grande per essere trascurata, sarà perché, più semplicemente, a volte le cose devono pure girarti bene, ma Vidal è sostanzialmente un altro giocatore rispetto al recente passato.
Merito del suo carattere, mai davvero arrendevole nonostante i problemi fisici che hanno caratterizzato parte delle scorse stagioni, ma anche di un allenatore che sembra aver trovato la chiave giusta per esaltarlo, facendogli vivere una seconda giovinezza che a 34 anni, in direzione dei 35, probabilmente non pensava neanche lui di poter assaporare.
Lo Sheriff nel destino, comunque, visto che proprio a San Siro, all’andata, Vidal aveva trovato la rete e la prestazione che gli hanno permesso di voltare definitivamente pagina che conteneva la definizione di “declino”, abbracciando quella di “costanza” nel rendimento sul rettangolo verde.
Da quel momento in poi ancora qualche piccolo problema fisico, tra cui la sindrome influenzale che lo ha costretto a saltare la sfida alla Juventus (alla vigilia partiva da possibile titolare), una sfida in corso contro l’Empoli e la chiamata dal primo proprio contro i moldavi.
Ottima prestazione, assist (a referto) per Brozovic e tanti saluti alle critiche: bene così, anche perché in casa Inter la questione mezz’ala stava diventando persino spinosa dopo le prove non eccezionali di Hakan Calhanoglu, che adesso guarda il cileno sovvertire le gerarchie dalla panchina.
Inzaghi li gestirà da qui in avanti, alternandoli alla perfezione per trovare il giusto equilibrio: proprio l’equilibrio in campo, però, è quel che viene richiesto a Vidal di partita in partita per bilanciare le due fasi.
“Sono felice. Ho giocato come mi piace, mi sono sentito bene”, ha spiegato il cileno al termine della gara contro lo Sheriff ai microfoni di Mediaset.
Non è più una sorpresa, anche se bisogna ammettere che lo è stata: la stagione è ancora lunga, ma Vidal sembra aver superato definitivamente l’ostacolo più grande, quello delle aspettative. Partendo, come sa far bene anche in campo, dalle retrovie e proponendosi come uno dei giocatori più in forma, indicando la via della rinascita calcistica e del ritorno alla maglia da titolare, con costanza e decisione. E la stella da sceriffo.