Anche l’edizione 2023 della Dakar andrà in archivio all’insegna di un lutto. I partecipanti al raid più famoso del mondo e i suoi spettatori sono infatti sotto shock per la tragica scomparsa proprio di uno spettatore di nazionalità italiana, avvenuta nella giornata di martedì 10 gennaio.
Secondo quanto riportato dall’Amaury Sport Organization l’uomo, che aveva 69 anni ed era quasi sicuramente un turista, è rimasto ferito mortalmente mentre si trovava dietro ad una duna, in circostanze ancora da chiarire.
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Dakar 2023, il camion che ha ucciso lo spettatore italiano era guidato da Ales Loprais
All’indomani dell’assurda fatalità sono emersi aggiornamenti sulle dinamiche dell’incidente. A fornirli un video che riprende le sequenze dei fatti.
A travolgere lo sfortunato spettatore, del quale ancora non si conosce il nome, è stato il camion guidato da Ales Loprais che, come confermato proprio dalle immagini della telecamera onboard, al pari degli altri due uomini a bordo del mezzo non sembra essersi accorto dell’impatto con lo spettatore, che si era posizionato sotto la duna proprio per fotografare il camion. Drammatiche le immagini che mostrano l’agonia dello spettatore, che non sarebbe quindi morto sul colpo, bensì d’infarto in elicottero durante il trasporto verso l’ospedale.
Loprais si ritira dalla Dakar: “Non mi sono accorto di nulla”
Loprais ha appreso della morte dell’uomo solo al termine della lunghissima tappa che martedì 10 gennaio aveva condotto la carovana da Riyad a Haradh. L’esperto rallista è sotto shock anche a causa delle modalità attraverso le quali ha appreso la tragedia, dal momento che il video gli è stato mostrato direttamente dagli organizzatori della Dakar, che lo hanno svegliato in piena notte per informarlo del dramma. A questo punto è stato lo stesso Loprais a pubblicare un video sui propri canali social per esprimere il proprio stato d’anima lacerato per essere stato il responsabile, seppur involontario, della morte di un uomo che stava realizzando il sogno di assistere dal vivo al rally più famoso del mondo.
“Siamo noi che abbiamo colpito per sbaglio un uomo che stava fotografando la Lady (il nome con cui si riferisce al suo camion) sotto una duna e lui è rimasto ferito – dice il pilota ceco – Ci hanno detto che dopo 2-3 ore ha avuto la nausea e ha poi avuto un infarto durante il trasporto in ospedale. Una vita umana è finita indirettamente per colpa mia, perché ero io che stavo guidando. Devo ammettere che io o il mio equipaggio non ce ne siamo affatto accorti. Abbiamo onboard e altri video che lo dimostrano. Ma questo non toglie nulla al fatto che una vita umana è finita”.
Dopo queste drammatiche parole Loprais non è ripartito. Sebbene il Praga V4S fosse al comando della classifica camion, infatti, il pilota ceco si è ritirato dalla Dakar 2023 dal momento che il team Instaforex ha deciso di abbandonare la corsa in segno di lutto.
Ales Loprais, la carriera dell’esperto rallista nipote d’arte
“L’uomo era italiano, ma al momento non conosco il suo nome, a causa delle indagini tuttora in corso – ha poi aggiunto Loprais nel video – So solo che era un tifoso di 69 anni con una telecamera per riprendere la Dakar e che sfortunatamente si trovava sotto la duna. E non l’abbiamo visto affatto, nessuno di noi. Vorrei esprimere le mie più sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici. Mi dispiace molto e questo incidente mi accompagnerà per il resto della mia vita”.
Classe 1980, Ales Loprais è un esperto pilota di rally nonché storico rappresentante del team Tatra, lo stesso per il quale ha corso il leggendario zio Karel, vincitore di sei edizioni della Dakar tra il 1988 e il 2001 e scomparso nel 2021 per complicazioni sorte dopo aver contratto il Coronavirus.
Quella del 2023 per Ales è la 16° partecipazione alla Dakar, tutte alla guida di camion, dove non ha mai vinto, ottenendo però sei piazzamenti nei primi sei, tra i quali il 3° posto al debutto nel 2007. Al suo attivo due successi, nel 2009 e nel 2011, al Silk Way Rally, popolare raid che si svolge in Russia, oltre che del Rally del Marocco, sempre nel 2011.