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Dalla Cina l’urlo di Suning spaventa l’Inter

Bloccate le attività in Cina, ora spunta anche il nome di Vialli e sui social i tifosi cominciano ad avere paura

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Situazione finanziaria delicata. In casa Inter non ci sono solo i prossimi impegni a tenere impegnata la testa dei tifosi, ma soprattutto la situazione societaria con un occhio anche a quello che sta avvenendo in Cina. 

Stando a quanto riporta Repubblica infatti Suning avrebbe bloccato le attività della sua squadra in Cina, con il gruppo che starebbe attraversando un delicatissimo momento dal punto di vista economico. Accelerano dunque le trattative per la cessione del club nerazzurro con la BC Partners e ora viene a galla anche il nome dell’ex attaccante della Juventus, Gianluca Vialli. La società nerazzurra continua a rassicurare tutti sul rispetto delle regole con la data del 16 febbraio che diventa sempre più importante, se non dovessero arrivare gli stipendi si rischiano penalizzazioni. 

Social scatenati

La vicenda desta l’attenzione dei tifosi non solo interisti. Molti fan nerazzurri sostengono che quella degli ultimi giorni sia una campagna mediatica volta a minare l’ambiente e che si stia ingigantendo la crisi molto più delle reali promozioni: “Il Barcellona tratta con due banche catalane una proroga delle scadenza per evitare il default dei rimborsi. Il Real Madrid allarga l’accordo con un fondo per garantirsi liquidito e superare la crisi. Ma per tutti è crisi Inter”. 

Ma gli altri tifosi intervengono nel difficile momento Inter: “Niente, se non chiamano un po’ di ex juventini non stanno che pesci prendere. L’operazione Inter continua”, e ancora “Finalmente ci siate arrivati a capire che il principale problema è che sono rimasti senza una lira, altro che governo”. Mentre Antonio critica questi attacchi all’Inter: “Non vedete l’ora di godere. Quanto siete piccoli, augurate sventura poi il karma punirà”. 

Il calcio in Cina

La situazione Suning fa parte di uno scenario più complessivo che riguarda il calcio cinese. Il governo sembra aver infatti deciso per un tetto agli stipendi con tanti giocatori stranieri che hanno deciso di lasciare i club di appartenenza. “Il governo cinese non ha ridotto gli investimenti nel calcio (nazionale e internazionale), ha proprio detto basta – commenta Daniele – Una norma su tutte: dai 24 milioni netti di Oscar allo Shanghai ai 3 milioni lordi come tetto per legge. Verrà completamente stroncato un settore”. Anche Marco sottolinea la fine delle grandi spese cinesi: “Il calcio dei grandi ingaggi in Cina è finito. Scapperanno tanti altri nei prossimi mesi”. 

Dalla Cina l’urlo di Suning spaventa l’Inter Fonte: Ansa

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