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Daniele Vantaggiato: la rivincita in campo

Scopri la carriera di Daniele Vantaggiato, un attaccante, un capocannoniere ma anche di un uomo alle prese con il riscatto e il rilancio.

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Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista

Classe 1985: SEO, copywriter e content manager. Laurea in Economia, giornalista pubblicista.

Daniele Vantaggiato: la rivincita in campo Fonte: Imago Images

Ogni atleta fa storia a sé, e ogni carriera segue il suo percorso, spesso inaspettato. Quella di Daniele Vantaggiato sembrava essere arrivata a un punto di non ritorno, quando nel maggio 2012, subito dopo aver appena conquistato la Serie A per la prima volta, venne deferito dalla Procura federale. La stagione prima, all’età di 27 anni, Vantaggiato aveva debuttato in Serie A con la maglia del Bologna, che lo aveva preso in prestito dal Padova dopo una bella annata nel campionato cadetto. Gli emiliani lo avevano preso con un prestito con diritto di riscatto assieme a Federico Agliardi e José Angel Crespo, e con 4 partite all’attivo in rossoblù (segnando un gol in Coppa Italia), l’attaccante pugliese sognava di restare nella massima serie.

Ma la condanna in primo grado a 3 anni di squalifica minacciava di porre fine alle sue ambizioni, e molto probabilmente anche alla sua carriera ad alti livelli. Il Bologna non lo riscattò, e nessun altro club si interessò alle sue prestazioni, a quel punto. Vantaggiato tornò al Padova, con cui era ancora sotto contratto, e a inizio luglio si vide confermata la squalifica di 3 anni: la sua storia col calcio sembrava destinata a finire lì, ma in realtà non fu così infatti la squalifica venne ridotta dal TAS da tre anni a sei mesi solo per omessa denuncia, ridando una nuova meritata carriera a Vantaggiato.

Daniele Vantaggiato, da Brindisi a Rimini

Facciamo un salto indietro. Daniele Vantaggiato è nato a Brindisi, in Puglia, il 10 ottobre 1984, e già nel 1992 è entrato nelle giovanili del suo paese natale, trascorrendovi praticamente tutti gli anni Novanta. Nel 1999 si trasferì nelle giovanili del Bari, in quel momento una delle squadre più interessanti della Serie A, reduce da uno straordinario decimo posto sotto la guida di Eugenio Fascetti.

Arrivò a esordire in prima squadra solo nella stagione 2002/2003, con i pugliesi ormai discesi in Serie B. Ovviamente per lui ci fu poco spazio (appena 5 apparizioni in campionato e una in Coppa Italia), sia per la giovane età sia perché davanti giocavano fissi Gionatha Spinesi e Denis Godeas, così per la stagione successiva Vantaggiato venne mandato in prestito in C1 al Crotone, club allenato dall’ex tecnico della Primavera della Juventus Gian Piero Gasperini. In una squadra che vantava anche Ivan Juric e Matteo Paro a centrocampo, e Daniele Gastaldello in difesa, il giovane attaccante brindisino visse un’annata magica, segnando 15 reti complessive e conducendo il club rossoblù fino al secondo posto nel girone B, e poi alla conquista del play-off.

Promosso in Serie B, il Crotone volle confermare i suoi punti di forza, rinnovando così il prestito di Vantaggiato, e aggiunse alla rosa giocatori come Abdoulay Konko, Pasquale Foggia e Antonio Mirante. In un’annata abbastanza complicata – in cui Gasperini venne licenziato dopo 16 giornate, e poi richiamato a fine campionato, giusto in tempo per ottenere la salvezza – Daniele Vantaggiato si confermò bomber della squadra con 9 reti. Aveva così dimostrato di meritarsi la riconferma nella prima squadra del Bari, che nel frattempo doveva cercare di uscire da una lunga crisi tecnica.

Nel 2005 rientrò al Bari allenato da Guido Carboni – che l’anno prima aveva portato i Galletti all’undicesima posizione – per fare da spalla al centravanti Vittorio Santoruvo. I due insieme formarono una bella coppia, chiudendo con 20 gol complessivi tra tutte le competizioni, di cui 8 segnati da Vantaggiato. La squadra pugliese però chiuse solo in 13a posizione in classifica, e per la stagione successiva il presidente Matarrese decise di mettere in panchina Rolando Maran, ex tecnico di Cittadella e Brescia. Nella nuova impostazione tattica, però, l’attaccante brindisino non riuscì a trovarsi del tutto, e il calo delle prestazioni non fece che acuire i contrasti coi tifosi che aveva iniziato già ad avere nella precedente stagione.

A dicembre 2006 già circolava voce di un suo possibile addio, con molti club interessati, e a gennaio arrivò infine l’addio in prestito in direzione Pescara. Schierato accanto al veterano Marco Ferrante, ha vissuto una buona seconda parte di stagione, segnando 5 reti in 15 presenze, che però non sono bastate a risollevare il club abruzzese, ultimo in classifica. La retrocessione del Pescara ha reso impossibile il riscatto da 1 milione di euro fissato a gennaio, ma un ritorno in pianta stabile al Bari era impraticabile, anche perché i pugliesi avevano già adocchiato il giovane talento della Juventus Davide Lanzafame da prendere in prestito. L’esperienza di Daniele Vantaggiato al Bari era ormai terminata, e il suo futuro sarebbe stato al Rimini, disposto a prenderlo in comproprietà.

Daniele Vantaggiato con la maglia del Bari Fonte: Imago Images

Daniele Vantaggiato: il bomber della Serie B

Una risalita di quasi 540 chilometri lungo la costa adriatica, fino a una delle più interessanti realtà della serie cadetta italiana. Il Rimini era arrivato in Serie B nel 2005, e da allora la squadra allenata da Leonardo Acori aveva ottenuto prima una bella salvezza e poi un clamoroso quinto posto in classifica. In estate erano partiti giocatori molto validi come Samir Handanovic, Ahmed Barusso, Emmanuel Cascione, e le punte Alessandro Matri e Davide Moscardelli. Vantaggiato arrivava per garantire gol all’attacco, sfruttando al massimo le invenzioni di Adrian Ricchiuti.

L’annata fu molto positiva per l’attaccante brindisino, che arrivò a segnare 12 gol in 31 presenze, anche se poi il Rimini arrivò solo settimo, mancando di due punti l’ingresso nei play-off. In estate, però, Acori decise di lasciare la Romagna e passare sull’altra costa, accasandosi al Livorno. Il nuovo corso dei biancorossi, affidato al vice di Acori, Elvio Selighini, faticava a decollare, ma in compenso Vantaggiato era travolgente: a metà stagione era già a quota 13 gol in appena 22 partite, punta di diamante di una squadra che però stava solo in decima posizione. A gennaio, il Rimini decise di capitalizzare le sue ottime prestazioni, cedendolo in comproprietà al Parma.

Gli emiliani, da poco retrocessi dalla Serie A, erano una squadra molto ambiziosa e con molti giocatori di caratura superiore, in cui Vantaggiato – che in questo momento aveva ancora 24 anni – poteva ritagliarsi un proprio spazio per poi arrivare a conquistarsi anche la massima serie. Gli spazi in attacco nella squadra allenata da Francesco Guidolin erano abbastanza stretti, con due intoccabili come Alberto Paloschi e Cristiano Lucarelli, ma Vantaggiato si giocava un posto come prima alternativa con Kutuzov e Reginaldo. Giocò 16 partite e segnò 4 gol, raccogliendo un buon bottino ma purtroppo saltando le ultime partite a causa di infortunio che minacciava di tenerlo fuori a lungo. I Ducali chiusero in seconda posizione, ottenendo il pronto ritorno in Serie A.

Daniele Vantaggiato venne riscattato dal Rimini, ma con gli arrivi estivi di Biabiany, Bojinov e Lanzafame, gli spazi si strinsero ancora di più per lui, che non aveva mai nemmeno giocato una partita nella massima serie. Il Parma lo prestò allora al Torino appena sceso in Serie B e guidato da Stefano Colantuono, ma anche qui scoprì che c’era poco spazio per lui, e che anche a causa di un altro infortunio l’allenatore non lo vedeva tra i possibili titolari. A gennaio 2010, dopo sole 10 presenze senza reti, Vantaggiato chiese di cambiare squadra, e venne così girato a un altro club di B, il Padova.

Qui, la sua carriera tornò sui binari abbandonati solo un anno prima a Rimini. In attacco con Antonio Di Nardo, la punta pugliese tornò ad avere un buon rendimento, segnando 4 reti e contribuendo alla salvezza dei veneti ai play-out. In estate, il Padova scelse di affidarsi ad Alessandro Calori come allenatore, e investì in importanti arrivi in campo, dal difensore José Angel Crespo del Siviglia, al bomber del Palermo Davide Succi, fino alla promessa del Genoa Stephan El Shaarawy. Vantaggiato si integrò alla perfezione con gli ultimi due, arrivando a realizzare ben 10 gol, e il Padova si rivelò il secondo miglior attacco della categoria, chiudendo però solo in quinta posizione e perdendo la finale dei play-off col Novara.

Con quest’ultima stagione, a 27 anni il brindisino Daniele Vantaggiato aveva dimostrato di essere un attaccante più che affidabile in Serie B, e che forse meritava una chance nella categoria superiore. In estate scommise su di lui il Bologna di Pierpaolo Bisoli, che in attacco stava cercando la spalla ideale di Marco Di Vaio: significa finalmente la Serie A, ma l’avventura non andrà come sperato. Specialmente dopo l’avvicendamento in panchina tra Bisoli e Stefano Pioli, diventò chiaro che il posto da titolare era di Robert Acquafresca, e per Vantaggiato restarono solo 2 partite nella massima serie, più altre 2 (con 1 gol) in Coppa Italia. In estate, poi, arrivò il colpo di grazia: lo scandalo calcioscommesse lo travolse, e la Corte lo condannò a 3 anni di squalifica. Addio sogni di gloria. O forse no?

Daniele Vantaggiato con la maglia del Livorno Fonte: Getty Images

La rivincita di Vantaggiato

Dopo mezza stagione di nuovo al Padova, ma fuori squadra per la squalifica, a dicembre il terzo grado di giudizio ribaltò tutto: il reato derubricato da responsabilità diretta ad omessa denuncia, e la pena ridotta a sei mesi, peraltro praticamente già tutti scontati. L’apporto di Vantaggiato in questa stagione al Padova di Franco Colomba fu minimo (7 presenze e nessuna rete), ma il ritorno al calcio giocato era già una vittoria. L’annata seguente non fu delle migliori, anche se il brindisino tornò al gol (5 reti in 32 presenze), gli Euganei cambiarono tre allenatori, e alla fine retrocedettero in terza serie.

Per Vantaggiato fu l’occasione per ricominciare daccapo. A 30 anni si trasferì al Livorno, sempre in Serie B: negli amaranto avrebbe trascorso il periodo più lungo della sua carriera, trovando la stabilità di rendimento che fino a quel momento gli era sempre mancata. Al primo anno, nonostante i continui cambi in panchina, arrivò a segnare 15 reti, portando i toscani fino al nono posto in classifica. Replicò questi numeri anche nell’annata seguente, imponendosi come unico punto di riferimento in una squadra disastrata e capace di cambiare quattro volte allenatore, senza per questo riuscire a evitare una brutta retrocessione.

Ma Daniele Vantaggiato scelse di non lasciare Livorno, e così dopo dodici anni tornò a giocare nella terza serie italiana, ora chiamata Lega Pro. A causa di un infortunio non poté rendere al meglio, ma nella stagione 2017/2018, in mezzo agli ormai soliti cambi in panchina, l’attaccante portò a 19 il suo bottino di reti complessivo, divenendo il miglior marcatore degli amaranto e trascinandoli alla promozione, vincendo il campionato, ricevendo anche il premio di capocannoniere della Serie C.

Terminato il suo contratto, decise di restare nella categoria e trasferirsi alla Ternana. Il club umbro era appena retrocesso dal campionato cadetto, ma aveva subito voglia di tornare a farsi sentire ai piani alti del calcio italiano, grazie a una rosa che poteva vantare elementi come Modibo Diakité, Giuseppe Vives, Tommaso Pobega e Guido Marilungo. Purtroppo la stagione della Ternana fu attraversata da troppi alti e bassi, con tre allenatori che si avvicendarono in panchina. Vantaggiato segnò appena 3 reti, e i rossoverdi chiusero solo in dodicesima posizione.

Molto meglio nell’annata successiva, con Fabio Gallo stabilmente in panchina e una rosa più funzionale alla categoria. Il bomber di Brindisi arrivò a 8 reti, che valsero il quinto posto in classifica, ma la Ternana fallì la promozione perdendo ai quarti di finale dei play-off. Nella stagione 2020/2021 ad allenare le Fere giunse Cristiano Lucarelli, che seppe valorizzare al massimo un attaccante d’esperienza come Vantaggiato, che sotto la sua gestione tornò a vivere un’altra annata di gloria, con 13 gol in 28 partite. La Ternana vinse la Supercoppa di Serie C e poi anche il campionato, salendo di nuovo di categoria.

Ma anche questa volta, a 37 anni, Daniele Vantaggiato scelse di non seguire la squadra nella serie cadetta. Discese invece fino all’Eccellenza per dare una mano al Livorno, il club in cui si era rilanciato, a risalire dopo l’ultima grave crisi societaria. L’esperienza non sarà solo un bel colpo romantico, ma anche a livello sportivo seppe portare a grandi emozioni, con 19 reti in 23 partite, decisivi per la risalita degli amaranto in Serie D. In questa stagione, Vantaggiato ha trovato meno spazio, giocando 10 partite ma senza mai segnare, però la sua storia col pallone non è ancora finita: a dicembre è passato al Fasano, sempre in Serie D, tornando in Puglia per la prima volta dopo 16 anni, a inseguire un’altra impresa.

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