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Danilo Gallinari cuore Olimpia: "Un giorno tornerò"

L'unico italiano rimasto a giocare nella NBA ha parlato tra passato prossimo e futuro: "Olimpiade esperienza unica. Ad Atlanta sto bene, ma chiudere la carriera a Milano sarebbe meraviglioso".

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Danilo Gallinari cuore Olimpia: "Un giorno tornerò" Fonte: Getty Images

Con i rientri in Italia di Nicolò Melli e Nico Mannion, pronti a dare lustro alla lotta per il titolo tra Olimpia Milano e Virtus Bologna, Danilo Gallinari è rimasto l’unico italiano nella NBA.

Un segnale positivo da un lato, perché il campionato italiano torna ad arricchirsi di stelle, meno da un altro, perché si sa cosa rappresenti giocare nella pallacanestro più ricca e forte al mondo.

Intervistato dal ‘Corriere della Sera’ poche settimane dopo la fine dell’Olimpiade di Tokyo ed un paio di mesi prima dell’inizio della nuova stagione NBA, il Gallo ha parlato delle emozioni vissute in Giappone per poi rilanciare il sogno chiamato Anello, rafforzatosi dopo l’ultima, ottima stagione dei suoi Atlanta Hawks.

Senza però negare che il sogno, seppur non immediato, resta quello di tornare nella sua Milano:  “Giocare in NBA significa competere contro i giocatori più forti a livello internazionale. È una sfida che si rinnova giorno per giorno, anno per anno. A livello personale, pensare che ci gioco da 13 stagioni, quando la media è sui 5 anni, è una soddisfazione enorme. Nella scorsa stagione siamo stati la sorpresa, abbiamo choccato la NBA. Vincere l’Anello resta il mio sogno, anche se so sarà molto difficile”.

“Ho un contratto, ma nella Nba non si è mai sicuri di nulla. Ho imparato sulla mia pelle che può succedere di tutto. A volte penso a quanto avrei potuto vincere in Italia o in Europa, ma non ho rimpianti. Certo, tornare a Milano sarebbe la chiusura prestigiosa di un percorso, ma adesso non è il momento”.

E non è il momento neppure di fare polemica verso le scelte degli amici Marco Belinelli e Datome di non partecipare all’Olimpiade…:

“L’Olimpiade è una esperienza incredibile, che ci si porta dentro per sempre. Vissuta da una squadra che l’ha resa speciale. Siamo arrivati talmente vicino alla vittoria, a un passo dalla rimonta, che non c’è dubbio che l’amarezza resti. Ma non possiamo rimproverarci nulla, abbiamo lottato, combattuto fino all’ultimo. Sono sicuro che Gigi e Marco saranno presto con noi per vivere altre emozioni”.
 
Chiusura con ode a Meo Sacchetti: “Il coach è un tipo diretto, trasparente. È stato bravissimo a creare il gruppo e a farci credere nel sogno”.
 

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