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Davide Bonolis rompe il silenzio sul rapporto con il cibo: "Trovavo conforto". Il sostegno di sua madre Sonia Bruganelli

La condivisione senza filtri del figlio di Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli del suo rapporto con il cibo e del percorso fatto fino ad oggi

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

In un presente, oggi, in cui forse ha riacciffato una qualche forma di serenità autentica calandosi nei suoi 19 anni, Davide Bonolis ha intrapreso un percorso di condivisione successivo a quello individuale affiancato da una specialista, una psicologa, alla quale ha deciso di rivolgersi per ritrovarsi anche nei traumi, disagi e preoccupazioni – come li ha definiti in un post – della sua giovinezza e che hanno procurato in lui ansie e preoccupazioni.

Davide Bonolis è il quarto figlio di Paolo (noto conduttore e autore televisivo) secondogenito di Sonia Bruganelli, produttrice e prossima concorrente di Ballando con le stelle; fin dall’infanzia ha manifestato un amore viscerale per il calcio – che è, poi, questione di famiglia soprattutto per sua madre e per il legame di suo nonno con la Lazio – decidendo di impegnarsi per diventare un professionista.

Chi è Davide Bonolis

Bonolis gioca nel Siena, in Serie D, dopo altri contratti con il Renate e la Triestina e un passato nelle giovanili della Roma e della Samp che lo hanno portato lontano dalla Capitale, dove vivevano i suoi genitori e i familiari e abitano tutt’ora, impegnati sul versante televisivo a diversi livelli anche oggi che hanno ufficializzato la loro separazione.

Come avviene ed è accaduto ad altri adolescenti, soprattutto durante la recente pandemia, Davide ha trovato nella dipendenza dal cibo un conforto insuperabile, ineguagliabile quando si è trovato di fronte alla paura che ha guidato, forse, le altre emozioni quando era appena incominciata quella fase in cui la personalità di un individuo si va strutturando.

La malattia e l’incontro con il cibo

Aveva solo 11 anni, riporta in questo raro post pubblicato su Instagram, quando si è ammalato di mononucleosi e ha dovuto smettere di giocare a calcio: in quel periodo Bonolis aveva incominciato a prendere peso. Una fase che sta attraversando e ripercorrendo con i suoi “traumi, dolori e disagi che hanno fatto nascere in me ansie, preoccupazioni e altro”. E che, in accordo con la professionista che lo affianca, ha deciso di rendere pubblico in un raro momento in cui si è concesso a un racconto di sé fino ad ora evitato.

“Fino all’età di 11 anni ero un ragazzo tranquillo, sicuro di se e sereno in tutto poi, alla notizia della malattia, mi sono dovuto allontanare dal campo di calcio per ben 6 mesi e da lì ho iniziato a prendere peso, a chiudermi in me e ad allontanarmi dalle altre persone per l’enorme paura di essere giudicato e deriso. Durante la settimana andavo a scuola e non vedevo l’ora di tornare a casa e di “proteggermi” dal giudizio altrui. Da lì in poi la situazione è degenerata, ho iniziato a trovare lo sfogo e la serenità di tutto questo nel cibo, insomma ero felice solamente mentre mangiavo”.

Il legame con il nonno Massimo Bruganelli: 104 kg

La passione per il calcio lo accumunava a suo nonno, Massimo Bruganelli, il quale aveva un passato da calciatore e da allenatore dei portieri della Lazio e che comprendeva come e quanto l’aspetto di Davide celasse il desiderio di rifugiarsi nel cibo. Alla sua scomparsa, avvenuta a causa di un aneurisma, mancò un riferimento forte, saldo: aveva lotatto tutta la sua esistenza per riuscire a trascinare fuori Davide da questo meccanismo, senza riuscirci. La sua perdita fu una scossa abnorme, sia per lui sia per sua madre, Sonia come raccontò poi in un’intervista concessa a Verissimo.

“Sette giorni dopo la sua morte, andai in camera dei miei e decisi di pesarmi – continua infatti il giovane Bonolis – ero arrivato a 104 kg e da lì la mia mente cambiò. Qui inizia il percorso più duro che ho percorso. Con il passare del tempo decisi di ricominciare ad allenarmi e di cercare di prendere in mano e di cambiare la situazione, ma uscendo, vivevo sempre gli stessi disagi, le stesse paure, le stesse insicurezze e per questi motivi tornavo a casa dagli allenamenti e mangiavo, mangiavo sino a sentirmi “emotivamente”, la situazione non cambiava più di tanto”.

Il secondo contraccolpo

Il secondo contraccolpo si è consumato appena tre anni fa “quando iniziai a vivere per svariati mesi con solamente mezza mela per tutto il giorno, per tutti i giorni. Tutto questo per raccontare quello che è stato il problema principale di tutte le mie preoccupazioni, ansie e insicurezze durante questo periodo”. La riconquista di una fisicità “approvata”, gradevole nella sua percezione lo aveva curato ma solo in apparenza.

Quel che andava sviscerato non era stato rimosso e osservato: era lì, in attesa di giudizio da parte di Bonolis.

“In realtà avevo in me ancora tanti problemi e tante insicurezze che durante quest’anno mi hanno portato molti disagi emotivi – spiega in una successiva Storia – . Oggi finalmente grazie a questo nuovo incontro con la psicologa mi sono finalmente liberato della paura di far vedere quello che ero, questo problema lo abbiamo archiviato”.

Il post di Davide è stato poi seguito da questa story, postata subito dopo un ritratto con la sorella Silvia, altrettanto intima, molto profonda che apre a un ruolo che Bonolis non aveva mai avvertito come necessario, preferendo defilarsi senza mai apparire pubblicamente.

La confessione del giovane calciatore è stata accolta da reazioni di sostegno come quella del fratello maggiore Stefano, nato dal primo matrimonio del padre, e sua madre Sonia Bruganelli che ha scritto: “Io e papà siamo fieri di te”.

Davide Bonolis rompe il silenzio sul rapporto con il cibo: "Trovavo conforto". Il sostegno di sua madre Sonia Bruganelli Fonte: IPA

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