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Davis, Italia campione: Sinner è il numero 1 ma Berrettini emoziona. L'abbraccio col papà e l'esultanza show

Se quella dello scorso anno era stata la vittoria di Jannik, questo è anche e soprattutto il trionfo di Berrettini: Matteo è tornato, la gioia dopo il punto con l'Olanda commuove.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

“Calma ragazzi. Calmaaaaaa”. Alzi la mano chi non ha visto il video con Matteo Berrettini in festa dopo il successo nel doppio sull’Argentina, in coppia con Jannik Sinner. “The Hammer” capace di realizzare l’impresa più difficile: coinvolgere il rosso di San Candido nella baldoria e nell’entusiasmo. E le scene di gioia del post Argentina e anche del post Australia, Matteo le ha ripetute dopo la vittoria su Botic van de Zandschulp, che ha spianato la strada all’Italia verso il trionfo bis in Davis. Sinner è indubbiamente il numero 1. Questo successo, però, è soprattutto il trionfo di un super Berrettini. Campione e uomo squadra. Tornato finalmente ai suoi livelli in campo. Non da “tifoso”, come dodici mesi fa.

Coppa Davis, Italia-Olanda: Berrettini batte Van de Zandschulp

Berrettini anche contro Van de Zandschulp non ha steccato. Ha un po’ vacillato all’inizio, forse frenato da un pizzico di tensione. Quando c’è stato bisogno di accelerare, però, l’ha fatto con chirurgica precisione. Da campione consumato. Ha strappato il servizio all’avversario al nono gioco del primo set, togliendogli fiducia. Poi ha chiuso con freddezza. E nel secondo set non c’è stata partita. Primo punto preziosissimo, utile a sgretolare le certezze olandesi. Proprio come contro l’Australia. Un punto dal sapore di successo anticipato, visto che poi a chiudere i conti ci avrebbe pensato una garanzia: Jannik.

Sinner completa l’opera ed esplode la festa: Berrettini mattatore

Il freddo Jannik, il riservato altoatesino. Che solo in coppia con l’amico romano, guascone e sfrontato quanto basta, riesce a sciogliersi fino in fondo. Quanto è stato prezioso Berrettini, anche nel supportare Sinner che se la stava vedendo brutta nel primo set contro Tallon Griekspoor. Un avversario ostico, tignoso. Che però alla fine s’è dovuto arrendere. Ed è esplosa la festa. Con Volandri, con Bolelli, Vavassori e Musetti. Gli altri grandi protagonisti del trionfo bis. I fuoriclasse dell’Italia del tennis. E tra i protagonisti assoluti è tornato soprattutto lui, Berrettini. Il più emozionato (e il più emozionante) di tutti.

Il 2024 di “The Hammer”: iniziato nei Challenger, chiuso con la Davis

L’anno scorso, infatti, tra il serio e il faceto Matteo l’aveva “promesso” a Jannik: “Il prossimo anno la vinciamo insieme”. E così è stato. E sono diventate subito virali le immagini della gioia, spontanea e genuina, di Berrettini dopo la vittoria del suo incontro di singolare. Gli abbracci col capitano, coi compagni, con lo staff, coi tifosi. E infine col papà. Le lacrime di Matteo sono le lacrime di tutti noi. Ha iniziato l’anno ripartendo dai Challenger e dai campetti, per ritrovare se stesso. L’ha chiuso da campione di Coppa Davis. Da fuoriclasse qual è. Un asso in più su cui contare per il tennis italiano.

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