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Serie A, De Laurentiis: "Sistema retto da 6-8 club e ricattato dagli agenti". Dura replica da Assoagenti

Il patron azzurro commenta senza freni la situazione del calcio italiano e scatena la reazione di Assoagenti dopo le pesanti accuse di 'ricatto'

Pubblicato:

Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

È un Aurelio De Laurentiis che non le manda certo a dire quello che, in commissione al Senato, esprime le proprie perplessità sulla Serie A e sulla Lega, tra obiettivi, decisioni e responsabilità che lo hanno portato a parlare della necessità di riportare a 18 il numero di squadre iscritte al campionato, di conti da regolare, di procuratori, di violenza negli stadi e del ruolo cruciale che la politica deve iniziare ad assumersi nel calcio.

De Laurentiis senza freni in commissione al Senato

Il numero uno del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è intervenuto in commissione al Senato per parlare del ruolo della politica nel calcio italiano. Tanti gli argomenti trattati, tra cui i problemi di un sistema in debito d’ossigeno dal punto di vista economico e finanziario, la violenza negli stadi, il ruolo dei procuratori e le responsabilità decisionali, tra Lega Serie A e politica, anche sul formato del massimo campionato.

Troppe partite e troppi soldi

In merito a questo ultimo punto e alla condizione economica del calcio in Italia, il patron azzurro ha sottolineato l’importanza di riportare la Serie A a 18 squadre e di come questo passaggio debba necessariamente passare da un coinvolgimento diretto dalla politica: “Mi spiace far notare che i politici credano che il Governo non debba interessarsi del calcio in termini economici, o, meglio, che il Governo non possa creare le condizioni per eliminare i debiti miliardari che il sistema accumula ogni anno. Detto questo, non chiediamo soldi, ma revisioni legislative che favoriscano il recupero di energie economiche e finanziarie al nostro settore”.

De Laurentiis ha, poi, proseguito, spiegando in parte anche la stagione da dimenticare del Napoli dopo lo scudetto: “Abbiamo permesso di arrivare a una situazione di caos con il passaggio negli anni a un campionato a 20 squadre. Oggi si giocano fino a 75-80 partite a stagione e i giocatori vengono usurati. Così, molto probabilmente, chi vince finisce per dover ‘andare in pensione’ l’anno successivo, non potendo partecipare con la stessa fisicità, preparazione e mente al campionato successivo”.

Stoccata alle istituzioni del calcio italiano

Una situazione che ADL sfrutta per rifilare una stoccata alle istituzioni del calcio: “Con queste premesse, le entrate non saranno in grado di far fronte al dispendio di energie delle società. Così, solo le istituzioni del calcio riusciranno a guadarci qualcosa, ma lo faranno sulle nostre spalle e sui nostri investimenti. Cosa farei per cambiare le cose? La Lega Serie A non avrà mai la forza per ridurre il numero di squadre in Serie A. Spetta al Governo prendere posizione e cambiare le cose. Non ci sono i fatturati per giustificare questo campionato che ora è portato avanti da appena sei, al massimo otto, società. Tutto il resto è fuffa ed è ora che il Governo lo capisca”.

Serie A, potere decisionale a 6-8 società

La proposta di De Laurentiis passa da un “Governo pronto a disporre un voto ponderale a favore delle 6-8 società determinanti per la costituzione del campionato e che negli anni continuano ad accumulare debiti. Una situazione non più sostenibile. Per esempio, noi del Napoli abbiamo chiuso con un utile di 83 milioni a bilancio. Un obiettivo che è costato fatica e che ci ha portato a sacrificare gli investimenti su impiantistica e vivai. Far decidere a 6-8 società aiuterebbe anche le squadre minori, che però devono fidarsi e non creare sempre un ostacolo per un pezzo di mollica in più”.

La rivelazione choc di ADL su politici e tifo violento

Sul discorso della violenza negli stadi, il patron azzurro ha spiegato: “Per investire negli stadi è fondamentale vedere anche una pulizia delle tifoserie. Gli hooligans in Inghilterra sono stati messi fuori dagli stadi, da noi invece ci sono ancora tifoserie ‘condizionanti’, in grado di dettare leggi limitative sul piano delle possibilità di frequentare lo stadio”.

“Sono rimasto basito – ammette ADL – della risposta che ho ottenuto quando posi il problema alla politica: ‘guardi, le tifoserie vanno allo stadio e non le possiamo governare. Perché rappresentano voti‘, mi sono sentito rispondere. Una frase gravissima, che rappresenta un’ammissione di debolezza dello Stato e ammette di fatto la delinquenza negli stadi. Non è possibile che i tifosi continuino a considerare lo stadio terra libera e di loro appartenenza. Si tratta di una cosa inconcepibile“.

De Laurentiis contro i procuratori

Tra le ‘piaghe’ del calcio moderno, secondo ADL ci sarebbero i procuratori, che con “i loro ricatti sono la vera problematica del sistema calcio per l’indebitamento. Fanno innalzare i costi dei calciatori. Occorrerebbe rendere legge la possibilità di fare contratti da almeno di 8 anni, in modo tale che dopo i primi due il procuratore non vada da altri club per far salire il salario previsto inizialmente per quel calciatore. Inoltre, bisognerebbe dare la possibilità ai club di essere procuratori dei calciatori. Allora il problema si risolverebbe, non ci sarebbero situazioni illegali, di cui sentiamo parlare senza prove concrete, all’estero”.

Assoagenti contro ADL

L’attacco del numero uno del Napoli ha scatenato la reazione di Assoagenti, che ha affidato a un duro post condiviso sui social la propria risposta: “Dopo aver ascoltato, con imbarazzo, le dichiarazioni del Presidente Aurelio De Laurentiis, in occasione della recente audizione in Senato, l’AIACS – Assoagenti, in rappresentanza dei propri associati, invita il sig. De Laurentiis a denunciare gli autori responsabili dei ‘ricatti dei procuratori che sono la vera problematica del sistema calcio per l’indebitamento’ come lo stesso Presidente ha dichiarato in pubblica udienza. L’AIACS – Assoagenti sosterrà il Presidente in qualsivoglia denuncia avallata da elementi probatori certi”.

Il comunicato prosegue annunciando azioni legali: “In mancanza di denunce o azioni conseguenziali si riterranno le parole del sig De Laurentiis altamente lesive della categoria degli agenti e pertanto passibili di azioni giudiziarie a tutela che l’AIACS – Assoagenti potrà intraprendere nei confronti dell’autore di dichiarazioni offensive e discriminatorie. Ricordiamo al sig. De Laurentiis, che gli agenti sportivi espletano una professione tutelata e protetta da disciplina statuale e pertanto controllata e garantita da una normativa altamente stringente e presa come riferimento dalla FIFA e da tutte le altre Federazioni calcistiche”.

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