E’ uscito dalla porta ed è rientrato dalla finestra il progetto SuperLega. E mentre Ceferin continua a punzecchiare Agnelli, minacciando ancora rappresaglie ai tre club che ancora non si sono tirati indietro dall’idea di staccarsi dall’Uefa, ecco che a rilanciare l’idea – sia pur con un nome diverso – è Aurelio De Laurentiis. Il suo Napoli non faceva parte delle 12 società ribelli presenti nellla prima versione della SuperLega ma sotto sotto l’operazione aveva il suo placet. Approfittando della trasferta in Inghilterra, dove domani sera gli azzurri affronteranno il Leicester per la prima gara della fase a gironi dell’Europa League, De Laurentiis ha spiegato il suo nuovo format per il calcio al Daily Mail.
Per De Laurentiis va creato un campionato d’Europa
Non del tutto nuove le proposte del patron azzurro, che vuole combattere a ogni costo la crisi economica acuita dalla pandemia. Dice Adl: “Il sistema non funziona più. La Champions e l’Europa League non generano entrate sufficienti per i club per giustificare la partecipazione. Per essere competitivo, hai bisogno di più tanti giocatori di alto livello. Ciò significa che devi spendere di più e il premio in denaro delle competizioni europee non ne tiene conto. Ecco perché i club hanno bisogno di parlare tra loro per creare un torneo più moderno e redditizio per tutti i partecipanti. Dobbiamo ridurre il numero di partite riducendo le dimensioni delle migliori divisioni in tutta Europa. Inoltre, creiamo un campionato europeo con un sistema di ingresso democratico, basato su ciò che le squadre ottengono nelle loro competizioni nazionali. Ho esaminato un progetto pronto a portare 10 miliardi di euro al gioco europeo, ma ci vuole volontà e totale indipendenza”.
I tifosi contrari ad una SuperLega-bis
Come già era accaduto qualche mese fa, con una vera e propria insurrezione dai parte dei tifosi contro la SuperLega, anche questa nuova idea di SuperLega mascherata non trova il consenso dei fan sui social. Anche i tifosi del Napoli si dicono contrari (“pensa alla squadra nostra”) come quelli degli altri club: “Volete uccidere il calcio ma non ci riuscirete”. In pochi si schierano con Adl: “Per una volta sono d’accordo con ADL. Di questo passo il calcio italiano muore. Basti guardare appunto l’Inghilterra: in terza serie, per dire, hanno stadi ultra moderni e con 30 mila persone. In Lega Pro invece?”