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De Zerbi pronto per lo Shakhtar: "Dall'Italia zero offerte stimolanti"

Il nuovo tecnico dello Shakhtar Donetsk è entusiasta dell'avventura che lo attende: "Voglio lavorare a modo mio, non conta il Paese o lo stipendio".

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De Zerbi pronto per lo Shakhtar: "Dall'Italia zero offerte stimolanti" Fonte: Getty

Roberto De Zerbi ha compiuto una scelta di vita lasciando l’Italia per un Paese con una tradizione calcistica nettamente diversa: tra qualche giorno guiderà il primo allenamento della nuova stagione allo Shakhtar Donetsk, tappa stimolante di una carriera che finora ha raggiunto il suo apice con l’esperienza al Sassuolo.

Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, l’allenatore classe 1979 ha rivelato di aver ricevuto proposte dall’Italia che però non lo hanno stimolato a dovere: meglio emigrare per provare qualcosa di completamente ‘diverso’. “Qualche club italiano mi ha chiamato, non mi chieda quale. Non voglio nemmeno valutare se quelle squadre avrebbero potuto fare un po’ di più per convincermi. Io credo che la scelta sia giusta: quello che mi fa stare bene è lavorare a modo mio. Non conta il Paese o lo stipendio. Io voglio essere me stesso. Quando ho capito che nel Sassuolo sarebbe stato difficile fare di più, ho iniziato a guardarmi attorno e lo Shakhtar mi ha convinto dal punto di vista tecnico mentre le soluzioni italiane non mi avevano stimolato”.

La priorità di De Zerbi è avere campo d’azione libero per quanto riguarda il terreno di gioco, con un occhio al mercato e alla condivisione degli obiettivi. “Nella scelta ho messo al primo posto la possibilità di lavorare con le mie idee. Che significa innanzitutto incidere sulla rosa: il mercato in entrata e in uscita deve essere condiviso. Poi autonomia totale a proposito del modello di gioco. Tutto quello che riguarda il campo deve dipendere da me. Questa sarà una bella esperienza: io mi reputo capace, ma non completo. E con lo Shakhtar potrò completarmi”.

Gli stimoli, in una squadra dalla consolidata tradizione europea, non mancano di certo. “Dirigere un allenamento in inglese, gestire oltre al campionato anche una coppa europea, entrare in uno spogliatoio interamente straniero in cui convivono culture e tradizioni diverse sono cose che mi mettono il fuoco addosso. Ho sempre detto che non mi interessava il nome della squadra, ma il suo progetto. E lo Shakhtar, comunque, è un grande club come dimostra il 18° posto nel ranking europeo, la semifinale nell’Europa League dell’anno scorso e la doppia vittoria con il Real nella Champions di questa stagione”.

De Zerbi non nasconde l’ammirazione per Guardiola, nonostante il recente passo falso in finale di Champions League gli abbia attirato più di qualche critica. “Quando un allenatore propone una cosa, lo fa perché ne ha studiato l’efficacia e anche perché rappresenta bene le sue idee. Tuchel è un grandissimo, ma io preferirei perdere la finale di Champions con Guardiola in panchina piuttosto che vincerla con un altro tecnico. E il City comunque ha dominato la Premier con la miglior difesa”.

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