Non ha mai prediletto la via dell’esibizione, dell’ostentazione pur consapevole che, proprio per le sue doti sportive, non si sarebbe mai confusa riacquisendo l’anonimato. Deborah Compagnoni, a 52 anni, si è lasciata alle spalle il suo matrimonio con Alessandro Benetton, la sua carriera agonistica, forse anche l’immagine di una figura riservata e impenetrabile.
Lo ha fatto per sé e anche per Jacopo, il fratello che ha perso, giovanissimo, in una giornata qualunque per chi come lui svolgeva l’attività di guida alpina tra le sue montagne, quelle che hanno accolto e abbracciato Deborah e la sua famiglia. E dove è rimasto anche Jacopo.
- Deborah Compagnoni: la separazione da Alessandro Benetton
- Il lutto per la perdita del fratello Jacopo
- I progetti di oggi della campionessa
- Il cambiamento dopo l'addio a Benetton
Deborah Compagnoni: la separazione da Alessandro Benetton
In un’intervista a F, la ex campionessa di sci ha deciso di superare quell’immagine che la ritraeva riservata, schiva, quasi eterea negli anni del suo legame con Benetton per affidare a ricordi, frasi, descrizioni questa nuova fase della sua esistenza. Tobias, Agnese si trovano negli Stati Uniti per studiare, Luce è a Treviso ed è rimasta nella dimora paterna.
Il lutto per la perdita del fratello Jacopo
La Compagnoni si divide, soprattutto come già aveva spiegato all’indomani della scomparsa di Jacopo, tra Treviso e Santa Caterina dove vive il resto della sua famiglia: “Siamo molto legati e, dopo la morte di Jacopo, cerco di stare vicino sia a loro che a mia cognata e alle sue due bambine”, ha tenuto a dire Deborah.
“È stato un colpo durissimo – ha spiegato – . Una perdita così irreparabile, irreversibile, non me l’aspettavo proprio. Lui non c’è più. È qualcosa che, anche se ti capita di sentire dei lutti degli altri, non capisci finché non tocca a te”.
I progetti di oggi della campionessa
Oggi che lo sport è presente nella sua vita ma non è preminente, la Compagnoni continua a svolgere il suo ruolo in qualità di ambassador della fondazione Milano–Cortina 2026 per le Olimpiadi e le Paralimpiadi e segue progetti legati all’ambiente e alla montagna, sua grande passione.
“Non credo di essere mai cambiata dentro, ma ho vissuto mondi diversi e fasi diverse. Quella delle gare, dove pensavo solo a sciare, e poi quella da mamma che ho affrontato con lo stesso spirito, a tempo pieno. Ora i suoi figli più grandi studiano in America. Tobias è partito in terza superiore e ora fa l’università li. Agnese l’ha raggiunto dopo la maturità. Luce invece, che ha 16 anni, studia a Treviso. Mi divido tra lì e Santa Caterina Valfurva, dove abitano i miei. Siamo molto legati e, dopo la morte di Jacopo, cerco di stare vicino sia a loro che a mia cognata e alle sue due bambine: la piccola non ha nemmeno 3 anni, la grande 5”.
La morte di Jacopo, avvenuta nel dicembre scorso, ha chiuso il cerchio nell’esistenza di Deborah Compagnoni: la separazione, i cambiamenti professionali ovvero i nuovi impegni per l’ecosostenibilità, il riavvicinamento a Santa Caterina e alla sua famiglia sono stati segnali di questa nuova opportunità che si è voluta concedere.
Il cambiamento dopo l’addio a Benetton
Ma poi c’è quello che non si può governare, l’imponderabile. Per l’ex campionessa, una donna, che aveva già preferito la via della libertà a una relazione che non aveva più il vigore di un tempo, ha voluto significare essere presenti:
“In una fase già particolare della mia vita do un valore diverso a tutto, all’importanza di esserci per le persone a cui vuoi bene davvero. Mi sono molto riavvicinata alla mia famiglia e ho acquisito più lucidità nel riconoscere le persone con i valori. Prima ero più confusa”.
Ora si sente libera, anche di scegliere.