La Lazio partiva dal 4-2 dell’andata e sull’1-0 di Immobile sembrava fatta. Poi, però, la disfatta. Dopo aver subito l’1-1 un minuto più tardi, in soli 3 minuti ne subisce altri 3, senza nemmeno il tempo di rendersene conto. E saluta l’Europa League con un amaro in bocca che difficilmente potrà togliersi a breve.
LA CRONACA DELLA PARTITA
A parte Basta schierato a destra, Simone Inzaghi sceglie la formazione titolare, con Luis Alberto preferito a Felipe Anderson. I ritmi sono subito lenti, con la Lazio intenzionata ad amministrare il 4-2 dell’Olimpico. Il sudcoreano Hwang scalda subito i guantoni a Strakosha, attento in tuffo, poi il primo tempo è un lunghissimo giro palla senza troppi spunti offensivi. Solamente in chiusura di tempo Immobile ci prova due volte. Prima calcia male su assist di tacco di Luis Alberto e Walke blocca, poi calcia in bocca al portiere in uscita.
Nella ripresa il leitmotiv è lo stesso: Immobile si divora un gol a tu per tu con il portiere, tentando un pallonetto che però non inganna Walke. Al 55’ il vantaggio, sempre firmato Immobile, con un destro all’incrocio da applausi: 1-1. Neanche il tempo di esultare e gli austriaci pareggiano con Dabbur, fortunato a trovare una deviazione sul tiro da fuori che mette fuori gioco Strakosha. Dopo un palo di Schlager, Luis Alberto si mangia un gol fatto in contropiede. E la Lazio stacca la spina: sul ribaltamento di fronte, al 73’, Haidara calcia da fuori e complice una papera di Strakosha trova il 2-1. Al 74’ segna pure Hwang, che si avventa su un lancio da dietro e calcia trovando un’altra deviazione decisiva, quella di Radu, che gonfia la rete: 3-1. Incredibile: con questo risultato passa il Salisburgo. Ma non è tutto. Altri 2 minuti, al 76’, e il Salisburgo fa anche il 4-1 con Lainer, in tuffo, dopo sponda aerea di Ramalho su azione di corner.
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