Nonostante una carriera fatta di alti e bassi e guai che hanno caratterizzato l’esistenza extra-sportiva al punto tale da scontare in Inghilterra la pena per bancarotta fraudolenta sino qualche mese fa, Boris Becker ha ogni diritto per soppesare il record che in settimana ha centrato un Novak Djokovic sempre più affamato di titoli.
- Becker lancia Djokovic verso nuovi record
- Becker, l'ammirazione verso i grandi del tennis moderno
- Chi è Boris Becker
Becker lancia Djokovic verso nuovi record
In settimana Novak Djokovic ha festeggiato le 378 settimane in cima al Ranking ATP: è ormai il tennista che ha occupato per il maggiore numero di settimane il trono di NR. 1, lasciando Steffi Graf a un’incollatura. Quest’ultima ha saputo però realizzare nel 1988 uno degli ultimi obiettivi del 35enne serbo, il Grande Slam: “Novak ha incredibilmente battuto il record di permanenza in vetta al Ranking, lo merita perché è un grande campione e un ragazzo fantastico. Da tedesco mi avrebbe fatto piacere fosse ancora nelle mani di Steffi, ma ogni record è fatto per essere battuto e questo durerà a lungo. Il Grande Slam? Per me sta pensando a vincere lo Slam NR. 23, non a centrarlo” afferma Boris Becker, che di Djokovic è stato personal coach tra il 2013 e il 2016
Becker, l’ammirazione verso i grandi del tennis moderno
Il primo pronostico è ovviamente sullo Slam che arriverà a chiudere la stagione sulla terra rossa, la superficie che Boris Becker digeriva così poco da non vincervi mai tornei e fermarsi tre volte alla soglia della finale di Parigi: “Lì ha ancora i favori del pronostico Rafael Nadal, anche se Djokovic non è così distante; sono curioso di vedere che cosa ci offriranno ancora questi straordinari campioni”.
La longevità agonistica e il carisma della generazione al tramonto porta Becker a un’originale considerazione: “Djokovic, Federer e Nadal sono icone culturali. Si parla di atleti che potrebbero benissimo guidare la loro Nazione, hanno un numero enorme di sostenitori”; vanta minori allori, ma un carisma battagliero degno di ammirazione anche Andy Murray: “Lui è incredibile, chi si aspettava di vederlo tanto competitivo dopo l’operazione all’anca? Corre e lotta in maniera leggendaria”.
Chi è Boris Becker
A 17 anni ‘Bum Bum’ Becker ha conquistato Wimbledon e questo basta a renderlo una giovane leggenda, tanto più che l’anno successivo, il 1986, vale al tedesco il bis sull’erba londinese: alla vittoria su Kevin Curren fece difatti seguito quella contro Ivan Lendl; Wimbledon era il vero e proprio suo giardino di casa, in quanto disputò lì altre cinque finali, tre consecutive contro il grande rivale Stefan Edberg (quella di mezzo fu la sola vinta) e due contro il connazionale Michael Stich e contro l’emergente Pete Sampras.
Gli altri Slam vinti di una carriera con 49 successi in singolare furono gli Australian Open 1991 (contro Ivan Lendl) e 1996 (contro Michael Chang, che nel frattempo gli aveva sottratto il record di più giovane vincitore di uno Slam) e gli US Open del 1989 (contro Ivan Lendl): nel suo carniere due Coppe Davis (1988-1989) e una permanenza complessiva di 12 settimane al NR. 1 del Ranking.