Svuotato, deluso e senza energie. Questa la fotografia di Novak Djokovic al termine del Serbia Open. Il numero uno al mondo è stato infatti sconfitto da Rublev in finale, rimandando ancora una volta l’appuntamento col primo trofeo della stagione. Clamoroso pensare come l’ultimo torneo vinto dal serbo è stato quello di Parigi-Bercy, nel settembre 2021 battendo Daniil Medvedev.
Il crollo di Nole è sotto gli occhi di tutti ed è avvenuto nel terzo set, perso addirittura per 6-0. Rublev ha dominato il match, senza dare a Djokovic la possibilità di rientrare in partita. Proprio il numero uno al mondo trona a commentare il risultato del terzo set.
“Non mi era mai capitata una cosa del genere come oggi, bisogna forse andare indietro negli anni, all’inizio della mia carriera. Non mi sono sentito stanco fino alla fine del secondo. Uscendo da alcuni medical time out, ho cambiato vestiti per essere pronto a combattere per un altro set e mi sono sentito così, svuotato, privo di energia, solo per un paio di giochi”.
Il tennista serbo riconosce i meriti dell’avversario e guarda avanti.
“Congratulazioni ad Andrey per aver giocato un’altra grande settimana, è il top sui nervi. Penso che questa esperienza mi tornerà utile per continuare la stagione sulla terra. Le cose stanno migliorando, piano, ma di sicuro, Parigi è il grande obiettivo. Al Roland Garos, voglio essere in grado di combattere al meglio”.
Djokovic ha voluto dire la sua anche sulla questione che ha riguardato l’esclusione da Wimbledon dei giocatori russi e bielorussi: “In una guerra c’è molta più sofferenza che perdere l’opportunità di giocare per soldi e fare quello che sai per il tuo lavoro. La vita è più importante di ogni cosa. Noi parliamo di sport, e in questa situazione sfortunatamente i giocatori subiscono le conseguenze di queste decisioni e non c’è molto che PTPA, ATP, WTA possano fare”.